Dopo una carriera che l’ha vista protagonista in Italia e all’estero, dalla lunga tournée in Cina al recente recital all’Expo di Osaka e all’Ambasciata italiana di Tokyo, la soprano crossover Maura Minicozzi è pronta per una nuova avventura internazionale.
A breve volerà in Messico, dove interpreterà Giannetta ne L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti a Monterrey, per poi proseguire con una serie di concerti in diverse città del Paese.
Un’occasione che conferma il percorso artistico sempre più cosmopolita di un’artista capace di unire rigore lirico, versatilità espressiva e una sensibilità profondamente contemporanea.
Alla vigilia della partenza, Maura Minicozzi parla con la serenità e l’entusiasmo di chi vive ogni traguardo come un nuovo inizio. «Le emozioni si rinnovano ogni volta che intraprendo un’avventura musicale», confida. «Ogni esperienza è nuova, e la vivo sempre come se fosse la prima volta». Le sue parole hanno la freschezza di chi non ha mai smesso di emozionarsi: la tournée in Cina con trenta concerti in due mesi, i recital in Giappone, le serate italiane. «Ogni concerto, ogni palco, mi regala vibrazioni diverse», dice, ricordando come ogni luogo sappia risvegliare sensazioni uniche.
Nei giorni immediatamente precedenti al viaggio, Maura sarà protagonista anche in Italia, chiudendo le giornate del FAI con un concerto del Duo Iside, insieme alla pianista Rosa Montano. Il progetto, dal titolo Dal salotto alla radio, unisce musica e parola, con la partecipazione dell’Archeoclub nella persona di Francesco Morante e della voce recitante Maria Rosaria Marotti. «Ogni volta che canto è una festa dell’anima – spiega – e il contatto con il pubblico rinnova il senso stesso di quello che faccio».
In Messico la attende il ruolo di Giannetta, la vivace contadina dell’opera di Donizetti. Un personaggio solare, ironico, pieno di brio, che Maura ha preparato con la stessa serietà con cui affronta ogni sfida. «Mi sono preparata come faccio sempre: studiando. Per me ogni ruolo è una responsabilità. In scena bisogna restituire ciò che il compositore ha voluto, ma anche rendere vivo il personaggio con la propria energia».
Docente al Conservatorio di Trapani, la Minicozzi unisce alla carriera artistica quella didattica, e considera lo studio una dimensione vitale, non un dovere. «Che si tratti di una lezione o di un concerto, preparo ogni cosa con lo stesso impegno. Solo così si ottengono risultati che durano nel tempo».
Il nuovo capitolo in Messico arriva dopo esperienze intense in Asia, che l’hanno segnata profondamente. «In Cina e in Giappone ho scoperto un amore straordinario per la nostra musica. In ogni città c’è la lirica italiana in filodiffusione! Questo ti fa capire quanto siamo importanti nel mondo».
Nonostante ciò, aggiunge con un velo di amarezza, in Italia spesso non si dà il giusto valore a un patrimonio artistico unico. «È per questo che nella mia rubrica su Realtà Sannita cerco di ricordare quanto sia necessario difendere e valorizzare la nostra cultura musicale. La storia insegna, e anche la musica insegna. Se non conosciamo il passato, non possiamo costruire il futuro».
Il suo impegno si estende anche attraverso l’associazione “Un Mondo in Musica APS”, di cui è presidente e che quest’anno celebra 27 anni di attività. «Da sempre ci dedichiamo alla divulgazione della musica come valore umano e culturale. Collaboriamo con scuole e istituti per far comprendere ai giovani – e ai genitori – quanto la musica possa formare e far crescere. Non si tratta solo di note, ma di educazione alla bellezza e al rispetto. Quando la musica è insegnata da persone competenti, diventa un linguaggio che migliora la vita».
Per Maura Minicozzi, la musica resta soprattutto un ponte tra le anime, un linguaggio universale capace di superare qualsiasi barriera. «Ovunque canti o suoni, trasmetti emozioni. È questo che arriva al pubblico, al di là della tecnica. Le emozioni sono un linguaggio universale, e quando si canta con sincerità, si crea un legame invisibile con chi ascolta».
In Oriente, racconta, ha percepito in modo fortissimo questo legame: «L’accoglienza è stata straordinaria. Ti chiedono autografi, selfie, ti trattano come una diva. È un riconoscimento che ti segna, e che ti spinge a dare sempre di più».
La partenza per il Messico è ormai imminente. «Sarò via circa dieci giorni, tra viaggio e spettacoli. La prima rappresentazione de L’elisir d’amore sarà a Monterrey il 17 ottobre», racconta con entusiasmo. Condividerà questa esperienza con altri colleghi italiani, mentre il coro e l’altro soprano, Adina, li troveranno sul posto. Si tratta di una produzione di Musica Insieme del maestro Quadrini, nata da uno scambio culturale Italia–Messico, avviato a luglio con il progetto Youth and Liric a Filignano. «Lì abbiamo formato giovani talenti messicani all’opera italiana: adesso saremo noi a portare la nostra arte da loro. È una continuità bellissima».
Con la sua voce e la sua eleganza, Maura Minicozzi è pronta a raccontare ancora una volta l’Italia attraverso la musica, attraversando oceani e culture.
«Invito tutti a seguirmi sui miei canali social e su Musica Insieme», conclude. «Racconterò giorno per giorno questa nuova esperienza. La musica unisce, sempre: e se riesce ad attraversare oceani, vuol dire che ha davvero il potere di parlare al cuore del mondo».