“Mi vedo costretto ad intervenire a fronte della palese strumentalizzazione che allude alle mie dimissioni irrevocabili da consigliere dell’Ente d’Ambito”. Così Pasquale Giuditta rompe il silenzio e chiarisce le ragioni della sua decisione, respingendo con forza qualsiasi collegamento tra le sue dimissioni e la documentazione emersa dopo l’accesso agli atti sulla gestione della società Irpinia Rifiuti Zero.
“Assolutamente distorto ed erroneo appare il collegamento operato – precisa Giuditta – tra le mie dimissioni e vicende che si sono appalesate solo successivamente”. L’ex consigliere spiega che la scelta di lasciare l’incarico è” frutto di una decisione sofferta e personale, maturata nel corso del tempo. Una decisione dettata, aggiunge, da «incongruenze che si sono manifestate con maggiore evidenza negli ultimi giorni», ma non legate alla sua posizione personale.
Giuditta ricorda inoltre le pressioni istituzionali cui è stato sottoposto: “Essere stato oggetto di una forte attenzione, con una prima proposta di delibera per la verifica di una mia possibile decadenza, la successiva trasmissione all’Anac – che ha dato parere negativo – e infine una seconda proposta di delibera di decadenza immotivata e illegittima, non avevano comunque scalfito la mia determinazione nel proseguire nell’interesse pubblico”.
Infine, l’ex consigliere respinge ogni tentativo di strumentalizzazione: “Non accetto che si travisi il senso delle mie dimissioni. Non c’è nulla nel loro contenuto che possa ritenersi lesivo, al contrario di quanto ho letto oggi sulla stampa”. “Mi riservo – conclude – ogni valutazione a tutela del mio interesse”.