Sostegno al popolo palestinese, a Napoli occupati altri due istituti superiori. Stamattina l’iniziativa è stata annunciata da studenti e studentesse del Casanova e del Liceo Artistico Statale. In una nota di Collettivo Casanova e Coordinamento Kaos, si motiva il gesto come “scelta consapevole e politica”. “Abbiamo occupato – si spiega – perché non possiamo restare in silenzio, non possiamo fare finta di nulla davanti a ciò che sta accadendo nel mondo, davanti a un genocidio che si consuma sotto gli occhi di tutti”.
Al Casanova dichiarano di non voler “essere complici di governi, istituzioni e media che normalizzano la violenza, che censurano la solidarietà, che riducono al silenzio chi osa schierarsi dalla parte degli oppressi”. Inoltre, si precisa che la protesta non è solo “contro la guerra”, ma “è una denuncia di un sistema educativo che ci vuole apatici, che ci prepara al mondo senza insegnarci a cambiarlo, che tace davanti all’ingiustizia globale”.
Al Liceo Artistico si ricorda che in Palestina non esistono più i diritti fondamentali: all’istruzione, alla casa, alla famiglia, a professare la propria religione, ad essere bambini e ad esistere. A fronte di questo, si accusa il governo di “silenzio o l’impassibilità”. “Non accettiamo più – afferma una nota – in alcun modo che le forme di comunicazione vengano censurate, che l’arte venga considerata una forma di antisemitismo e che il diritto all’istruzione e al dissenso diventino una scelta nelle mani di pochi“. Si aggiunge che l’intento “non è quello di prenderci una settimana di vacanza ma di fare finalmente della scuola un canale di accesso all’informazione“, un luogo dove “davvero è possibile riflettere in maniera critica su verità scomode“. E attaccando i sionisti, il collettivo dell’Artistico sottolinea che “la neutralità è complicità”, per questo “non saremo neutrali saremo arrabbiati, forti e pieni di voce”.