La polizia della questura di Latina ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dal tribunale di Cassino nei confronti di tre persone che, in concorso tra loro, sono ritenute responsabili della truffa del finto carabiniere ai danni di un’anziana signora di Gaeta.
Nei giorni scorsi i poliziotti del locale commissariato avevano ricevuto numerose segnalazioni da cittadini relative a chiamate telefoniche provenienti dal numero dei carabinieri di Gaeta, nel corso delle quali i truffatori paventavano che, senza un intervento economico, sarebbero incappati in gravi conseguenze giudiziarie. A cadere nel tranello un’anziana signora, che con una chiamata telefonica che appariva come intestata all’Arma è stata indotta a consegnare monili in oro e ad effettuare due bonifici a favore degli indagati, per un valore considerevole. Il truffatore al telefono, qualificatosi come carabiniere, le aveva comunicato che era stata fermata una macchina nella quale vi erano quattro algerini, due dei quali erano riusciti a darsi alla fuga mentre gli altri due erano stati arrestati. La menzogna è proseguita riferendole che gli arrestati erano stati trovati in possesso di una agenda contenente il suo indirizzo di residenza e che, per tale motivo, a sua tutela, era meglio mettere al riparo eventuali beni di valore in suo possesso. Il finto carabiniere ha proseguito nella truffa domandandole se avesse soldi in casa o beni di valore e, per tutta risposta, l’anziana donna ha specificato come in casa fossero presenti solamente oggetti d’oro . Successivamente il sedicente carabiniere contattava nuovamente la donna, chiedendole di scendere in strada dove ad attenderla vi era un collega, al quale la donna ha purtroppo consegnato i suoi gioielli. Il giorno seguente la vittima è stata nuovamente contattata telefonicamente da un uomo qualificatosi come il carabiniere del giorno precedente. Questi, dopo aver chiesto alla donna se avesse del denaro depositato in banca, la esortava a recarsi presso il suo istituto di credito, da dove sono stati poi effettuati due bonifici a favore di uno degli arrestati. Solo alla fine la donna si è resa conto di essere stata vittima di un raggiro e ha chiesto l’intervento della polizia di Stato.
Le indagini hanno richiesto accertamenti bancari, perquisizioni e verifiche tecniche sugli smartphone in uso ai truffatori, e sono state riscontrate comunicazioni di interesse con gli altri concorrenti alla truffa, ovvero un uomo agli arresti domiciliari nella provincia di Benevento – che poi risulterà essere il promotore e organizzatore delle operazioni – e un pregiudicato di Napoli, che invece verrà riconosciuto dalla vittima come colui che si era presentato presso la sua abitazione e, qualificatosi come carabiniere, aveva preso in consegna gli oggetti preziosi. Le risultanze investigative sono state condivise dalla procura di Cassino e dal gip del tribunale, il quale ha ritenuto necessaria la misura cautelare della custodia in carcere per due di loro, mentre per il terzo la misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo.
I tre sono stati tratti in arresto in provincia di Caserta, in provincia di Benevento e a Napoli dal personale del commissariato di Gaeta, trasferiti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e in quello di Benevento, mentre il terzo è stato posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione.