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Prima al Santa Colomba (ora Ciro Vigorito) e poi al PalaSannio (attuale PalaTedeschi). Erano le domeniche di tanti giovani e meno giovani beneventani che negli anni 90′ non perdevano una gara del Benevento per poi trasferirsi a centinaia per tifare le Cave Sannite del presidente Camilleri nella vicina struttura di via Rivellini. In quella squadra di basket che ha segnato un’epoca il pezzo pregiato made in Sannio era Alessandro Di Pasquale, talento da vendere e capace di infiammare il pubblico con i suoi conigli estratti dal cilindro. Magie allo stato puro, l’effetto sorpresa di un quintetto straordinario che a distanza di anni ha ancora il potere di suscitare grandi emozioni. Di Pasquale, dopo un lungo girovagare per lo Stivale, una volta appese le scarpette al chiodo ha iniziato ad esplorare il mondo per arricchire le sue conoscenze da coach fino all’approdo a Valencia. Una sorta di Mecca in Europa per la palla a spicchi scalando in poco tempo le gerarchie in un paese che non ha alcun timore a dare fiducia ai giovani. “Sono in Spagna – dice Di Pasquale – ormai da otto anni e qui a Valencia ho ricoperto quasi tutti i ruoli all’interno dei quadri tecnici della società. Ora sono team manager della squadra femminile che la scorsa stagione ha vinto lo scudetto e la supercoppa. Qui la pallacanestro è molto radicata già nelle scuole e c’è un torneo che si disputa tra tutti gli istituti. Un valido aiuto lo forniscono certamente le strutture perché ci sono tantissimi campi da basket accessibili a tutti. L’attenzione per il settore giovanile è massima. Anzi, c’è grande orgoglio nel portare un canterano in Prima squadra. Se sei bravo in Spagna non conta l’età perché ti viene dato lo spazio che meriti, anche a livello di quadri tecnici”.

Da poco a Valencia è stato inaugurato un nuovo palazzetto in stile Nba mentre in Italia sotto questo aspetto si fa grande fatica. “Può contenere quasi 15mila spettatori ed è stato pensato per essere vissuto oltre la partita. Avere una struttura simile è fondamentale per una società. Non esiste in Europa un palasport concepito così”. Il beneventano Alessandro Di Pasquale ha mosso i primi passi nel basket con le Cave Sannite, un periodo che racconta sempre con grande trasporto. “Ho ricordi bellissimi – dice – che faranno sempre parte di me. Ogni volta è come rivedere quasi i compagni di scuola e c’è grande affetto nei confronti di quel gruppo. Abbiamo vissuto un momento magico all’epoca sfiorando la A2. Quella società era un fiore all’occhiello del basket italiano”.

Nel Sannio la pallacanestro, poi, ha attraversato periodi di alti e bassi in un territorio dove questa disciplina ha sempre avuto grande seguito. “Sto apprezzando – aggiunge Di Pasquale – quello che sta facendo la Miwa. Lodevole essere stata capace di dotarsi di una struttura propria perché questa è la base per una programmazione. Anche in campo femminile vedo grande fermento così come ci sono tante scuole basket che stanno facendo un ottimo lavoro. A mio avviso in una realtà come la nostra sarebbe necessario unire le forze e fare fronte comune come avviene qui a Valencia dove la mia società funge da traino all’intero sistema e l’obiettivo di tutti è quello un giorno di arrivare in Prima squadra”.

Il legame con Benevento per Di Pasquale non si mai interrotto e rivede sempre con grande piacere il Sannio dove c’è la famiglia e gli amici di una vita ad attenderlo. “In estate per 7-10 giorni ritorno ogni anno a Benevento ed è una grande emozione andare alla colonia Elioterapica per qualche canestro con mio fratello e tanti altri amici. Una esperienza professionale in Italia? Mai dire mai. Ora sto benissimo in Spagna in una società all’avanguardia sotto ogni punto di vista. Gestisco anche una mia academy che consente a tante promesse del basket di crescere da un punto di vista tecnico ed organizzo diverse tappe in giro per l’Europa”.  

Fonte foto Valencia Basket Club