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I metal detector davanti e di fronte alle scuole, per evitare che i ragazzini entrino in classe con le armi. Non sono gli Stati Uniti ma Napoli e la provincia dove, dopo l’ennesimo episodio – il ritrovamento di tre coltelli negli zaini di altrettanti studenti 13enni e 14enni in una scuola di Caivano – i carabinieri hanno avviato un piano di servizi mirati coordinato con la prefettura, che riguarderà diversi istituti.
Stamattina il primo intervento ha riguardato proprio l’Istituto Morano nel Parco Verde di Caivano, dove sono stati beccati i tre ragazzini: all’uscita i militari hanno passato al setaccio gli studenti. Ma il fenomeno degli studenti armati non è nuovo – martedì scorso era stato un prof di una scuola a Piscinola a chiamare i carabinieri: aveva trovato un coltello lungo 20 centimetri nella cassetta del wc all’interno dei bagni dei maschi – tanto che già da qualche tempo il prefetto di Napoli Michele di Bari ha predisposto un servizio di controllo nelle scuole di numerosi quartieri partenopei, e anche in provincia, da Pozzuoli a Castellammare di Stabia. Dopo Caivano è previsto che le attività si estendano anche negli altri comuni della città metropolitana di Napoli, con le stesse modalità, “nell’ambito di una mirata strategia di prevenzione e di contrasto volta ad assicurare una rete di protezione per i ragazzi”, dice la prefettura.
Enfatizzare è pericoloso, ma è altrettanto pericoloso banalizzare“, ha sottolineato Eugenia Carfora, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Morano, quello in cui sono stati sorpresi stamattina i tre ragazzini armati. “E’ successo – spiega – che un oggetto che non deve far parte mai di uno zaino è venuto fuori grazie all’attenzione acuta, precisa dell’insegnante che, mentre girava per le classi ha notato qualcosa che non era ordinario. Ha invitato con decisione il ragazzo a consegnarlo. Quello che invece ha un po’ preoccupato è che è venuto fuori che anche gli altri ce l’avevano. A quel punto, quando tu vedi degli oggetti di questa portata non devi far altro che fare comunione di forza con i genitori. Sono venuti meravigliosamente a discutere, preoccupati”. La preside ha anche puntato il dito contro la facilità con la quale i ragazzi, attraverso il web, riescono ad entrare in possesso di coltelli e non solo.
Stamattina, davanti all’istituto Morano, c’era anche don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo per il quale la notizia del ritrovamento dei coltelli negli zaini degli studenti è più dolorosa della ‘stesa’ registrata quindici giorni fa nel Parco Verde: “cosa dovevano fare con questi coltelli? Dovevano difendersi? Dovevano attaccare?” si domanda il prete che aggiunge: “forse il gruppo nel quale stanno vivendo li esclude se non hanno un tipo di comportamento?”I servizi straordinari di controllo del territorio organizzati dall’inizio dell’anno dal comando provinciale di Napoli nell’ambito della movida hanno restituito risultati significativi”, dice il capitano dei carabinieri Luca Battistella, comandante della compagnia Napoli Bagnoli, portando al sequestro di quasi 500 tra coltelli, armi improprie e tirapugni. Ora la stessa cosa avverrà con più costanza anche davanti alle scuole dove sono già 38 i ragazzini arrestati o denunciati perché avevano negli zaini le armi anziché libri e quaderni.