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“Il Tar Campania – con sentenza n. 6842 del 21.10.2025 – ha accolto il ricorso della Regione Campania contro il diniego del ministero dell’Istruzione di rideterminare il contingente di dirigenti scolastici e di dirigenti amministrativi per gli anni scolastici 2024/25, 2025/26 e 2026/27, in applicazione della legge 197/2022 (che ha introdotto la riforma del sistema scolastico nazionale nota come “ridimensionamento”), che impone di calcolare il numero di essi tenendo conto del numero effettivo di alunni iscritti per ogni anno scolastico per ogni Regione, anziché sulla mera base di previsioni statistiche, basate sul decremento nazionale della natalità”. Lo rende noto la Regione Campania.
Si tratta di un risultato straordinario a difesa dell’autonomia scolastica e delle scuole della Campania, per evitare tagli di risorse e personale. Grande soddisfazione per questo risultato, che conferma la straordinaria attenzione della Regione Campania per il mondo della scuola – si sottolinea nella nota – La sentenza impone di riaprire sul tema il dialogo con le istituzioni regionali, cogliendo il divario esistente tra i dati dell’Ufficio scolastico regionale sugli iscritti effettivi in Campania e quelli astrattamente presunti dai Ministeri”.
 
Oggi ho saputo la notizia della sentenza del Tar e ho cominciato a urlare di gioia in auto”. Lo ha detto l’assessore alla scuola della Regione Campania Lucia Fortini, commentando la sentenza del Tar della Campania che boccia la norma nazionale sulla cancellazione di 25 dirigenti scolastici e il ridimensionamento della scuola nella Regione.
Da anni – ha detto Fortini sui social – combattiamo contro il Governo e a volte perdi le speranze oppure pensi che la giustizia non trionfi. Invece il Tar oggi ha deciso che la Regione Campania ha ragione nei confronti del Ministero dell’istruzione e del Governo perché è stato fatto un errore. La Regione ora ha vinto e non dovremo fare il ridimensionamento delle nostre scuole, 23 non dovranno essere accorpate. Lo scorso anno ci rendemmo che ministero aveva calcolato 25.000 studenti in meno rispetto a quelli che abbiamo e allora abbiamo cercato con l’avvocatura regionale su cosa avremmo potuto impugnare la decisione dal ministero”. Meloni sottolinea che “questo ricorso non è stato fatto perché mi è antipatico il governo o il ministro, ma per difendere la scuola campana che non ha risorse come altre Regioni e paghiamo interessi enormi per azioni fatte tanti anni fa da altri governi regionali e intanto vado nelle scuole e vedo sedie vecchie e poche possibilità per migliorare le strutture e mi arrabbio. Oggi avendo vinto al Tar apre anche le porte ai docenti campani che vivono fuori e potranno tornare da noi. Il tribunale ha detto che abbiamo impugnato un atto legittimamente e addirittura ha condannato il ministero a pagare le spese legali per 6000 euro, cosa che non avviene spesso. La vittoria è della Campania, della scuola campana, so che il ministero potrà fare ricorso al Consiglio di Stato, ma il Tar ora ha detto che è stato fatto un errore che il ministero deve correggere ora. Se poi impugnano la sentenza si dovrebbero vergognare di fronte ai cittadini della Campania e spiegarglielo”.