Tempo di lettura: 2 minuti

“Salvatore Ocone non è in uno stato di piena coscienza, di piena cognizione della realtà. Nel momento in cui si ha un rapporto diretto con lui ci si rende conto che è un soggetto, allo stato, ancora completamente avulso e fuori dalla realtà”. Così l’avvocato Giovanni Santoro all’uscita del carcere di Benevento dopo aver incontrato stamattina il suo assistito, l’autore della strage in famiglia dello scorso 30 settembre a Paupisi.
Il legale ha riferito che Ocone – che ha ucciso la moglie e il figlio e ha lasciato in fin di vita la figlia 16enne – non ha fatto nemmeno domande sui suoi familiari e non ha chiesto di sapere come sta sua figlia Antonia, ricoverata ancora in gravi condizioni al Neuromed di Pozzilli.
La linea della difesa è quella che va nella direzione della perizia psichiatrica: “Potrebbe essere chiesta dalla difesa durante la fase delle indagini – ha confermato Santoro – e sicuramente è al vaglio questa opzione, pero si tratta di una attività che vuole essere innanzi tutto seria e dignitosa. Sto procedendo ad acquisire una serie di documenti che farò analizzare ad uno specialista per valutare se Ocone abbia problemi di imputabilità e soprattutto se era in possesso della piena capacità di intendere e di volere al momento della commissione dei reati. Di questi reati comprendiamo assolutamente l’immane dolore e la sofferenza, questo è fuori discussione. Tutto sarà eseguito nel pieno rispetto della questione e di tutte le persone coinvolte”. 

Trasferito nei giorni scorsi dal carcere di Campobasso a quello di Benevento, “Salvatore Ocone – a detta del suo legale – qui a Benevento non è in isolamento ma condivide la cella con un’altra persona”. 

Duplice omicidio di Paupisi: Ocone non risponde al giudice