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Sei immobili confiscati alla criminalità diventano luoghi di rinascita. E’ il senso di “E.V.A. EcoVillaggio dell’Accoglienza”, il progetto voluto dal Comune di Napoli e sostenuto finanziariamente con risorse dello Stato che mira a valorizzare sei beni confiscati alla criminalità organizzata trasformandoli in centri di assistenza, case di accoglienza e sedi di attività per l’avviamento al lavoro delle donne vittime di violenza. Una nuova vita, dunque, per le strutture e per le donne che vi troveranno accoglienza.
Questa mattina, il Commissario straordinario per il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Paola Spena, accompagnata dalla vicesindaca e assessora all’Urbanistica e dall’assessore alla Polizia Municipale e alla Legalità, ha visitato a corso Sirena una delle strutture interessate. Qui sono in fase di completamento i lavori per una casa di accoglienza in semi autonomia per donne fuoriuscite dalla violenza e i loro figli minorenni.
La struttura è uno dei poli dell’EcoVillaggio dell’Accoglienza, progetto che vede impegnati anche gli assessorati allo Sport e Pari Opportunità e alle Politiche Sociali. In particolare, l’edificio di corso Sirena diventerà una delle quattro case di accoglienza distribuite in diverse Municipalità. In vico VI Duchesca, invece, troverà spazio un Hub dei servizi e della cultura, che offrirà assistenza medica, legale e psicologica per donne maltrattate e fragili, oltre a laboratori di formazione, avviamento al lavoro e attività culturali di supporto alla gestione psicologica del trauma. Il progetto prevede anche la gestione di un bistrot sociale e di un giardino solidale a Pianura, spazi pensati per favorire l’inserimento lavorativo delle donne accolte, che verranno formate attraverso corsi e laboratori specifici. I lavori di riqualificazione funzionale dei sei immobili, ormai in fase di ultimazione, sono stati finanziati grazie al “Fondo per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per investimenti non più finanziati con le risorse del Pnrr”, sotto il coordinamento del Commissario straordinario Spena. Per l’Hub della Duchesca, le risorse di questo Fondo sono servite a completare i lavori avviati con finanziamenti del Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Legalità 2014/2020.
“Il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata rappresenta la conclusione di un percorso virtuoso che inizia con le indagini, prosegue con i sequestri e le confische, e si completa con la restituzione degli immobili alla collettività per finalità sociali di grande valore. Oggi, insieme al Commissariato Straordinario, prendiamo atto di un processo in larga parte compiuto, volto al recupero di questi beni per la realizzazione di un villaggio diffuso destinato all’accoglienza delle vittime di violenza domestica. Si tratta di un progetto innovativo, che mira a sostenere queste persone nel loro percorso di rinascita, offrendo non solo supporto fisico e psicologico, ma anche opportunità di formazione e inserimento lavorativo, affinché possano riprendere in mano la propria vita”, così l’Amministrazione comunale.
“Questo progetto, finanziato dallo Stato con oltre un milione e mezzo di euro, ha una struttura particolare perché si compone di più immobili per un’accoglienza diffusa in diverse Municipalità del territorio. In esso – ha spiegato il commissario Paola Spena – si uniscono due valori importanti: la sottrazione alla criminalità organizzata e il recupero di questi beni per realizzare attività a favore di fasce fragili della popolazione. In questo modo, questi luoghi diventano simbolo di riscatto e di coesione sociale. Tutto ciò si realizza grazie ad un fattore fondamentale per la riuscita di questi progetti che è la sinergia tra diversi livelli di governo: in questo caso lo Stato e l’Amministrazione locale”.