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Al Francioni è terminato 0-0 tra Latina e Salernitana in una partita contraddistinta da un equilibrio costante, poche vere occasioni nette e decisioni arbitrali cruciali nell’ultima mezz’ora. Le migliori chance furono dei granata con Ferraris e Ferrari, ma il tentativo più clamoroso — un rigore in movimento calciato da Ferrari — è terminato alto nel finale. L’incontro è stato anche segnato dall’intervento al VAR e da alcuni cambi tattici che non hanno però sbloccato il risultato.

Latina-Salernitana, la sintesi del match

per la cronaca della partita, il corrispondente
Michele Bellame

La partita si è avviata con ritmo misurato: il Latina, schierato con il 3-5-2 di Bruno, ha cercato sviluppo sulle fasce mentre la Salernitana di Raffaele, in 3-4-2-1, ha puntato sulle verticalizzazioni per Inglese. Dopo una pressione iniziale che ha favorito un’occasione per gli ospiti, il Latina ha prodotto le prime conclusioni con Pace senza però inquadrare lo specchio. Nel corso del primo tempo i reparti si sono contrapposti con interventi disciplinati: Anastasio ha neutralizzato un inserimento di Ercolano, Varone ha trovato la conclusione contrastata e l’intervallo è arrivato sull’equilibrio.

Nella ripresa la Salernitana ha inserito Di Vico e Ferrari per aumentare la mole offensiva; Ferrari ha sciupato due chance nei primi minuti, la difesa ospite ha resistito e Donnarumma ha respinto un calcio di punizione di Quieto. I cambi hanno alterato gli spazi ma non hanno sbloccato il risultato: l’arbitro Ramondino ha richiamato frequentemente il VAR per valutare contatti e ha confermato ammonizioni decisive. Al 49′ Ferrari, servito da Villa, ha calciato alto l’azione più nitida della serata, quella definita come “rigore in movimento”. Nei minuti finali il Latina ha gestito con ordine e, al fischio finale, Ramondino ha decretato la fine della gara.

Sul piano disciplinare la partita ha visto ammonizioni per De Ciancio, Pace, Quirini e Knezovic; le sostituzioni, pensate per dare maggiore incisività offensiva, non hanno mutato l’esito. Il minuto di silenzio iniziale in memoria di Ricchetti e il coro “Carlo” dello stadio hanno chiuso la serata, che si è conclusa con un pari che ha premiato più la solidità difensiva che la qualità delle occasioni.