“Ai candidati irpini alle elezioni regionali e ai candidati alla Presidenza della giunta della Campania chiediamo di esprimersi sui problemi del commercio, del terziario e delle attività produttive in generale, facendo conoscere le proprie proposte”. È l’appello di Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.
“Riteniamo fondamentale – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – che le campagne elettorali si incentrino su idee, analisi e possibili soluzioni alle questioni sociali ed economiche che riguardano i cittadini, le imprese e la comunità. Soltanto in questo modo è possibile animare e riempire di contenuti il dibattito pubblico, anche attraverso il confronto tra posizioni diverse, e gettare le basi per una gestione delle istituzioni che guardi agli interessi generali. Altrimenti, le scadenze elettorali rischiano di essere svilite di significato e la partecipazione democratica mortificata.
Le difficoltà che attraversano i negozi di vicinato e le piccole imprese di tutti i settori del nostro territorio, all’interno di un quadro complessivo del Paese comunque complicato, sono ormai note da tempo. La chiusura di attività commerciali ha anche ricadute sulla vivibilità dei centri urbani e in contesti come i nostri, nei quali avanza la desertificazione, anche un negozio costituisce un presidio per la tenuta di quartieri, frazioni o paesi.
Diventa quindi sempre più necessario ed urgente un intervento sistematico degli enti locali, regionali e centrali, per arginare la crisi, ammodernare il sistema produttivo, introdurre norme che garantiscano maggiore equilibrio tra le grandi piattaforme di commercio elettronico e gli esercizi fisici, superando le disparità e contrastando la concorrenza sleale.
Ed ancora occorre valorizzare le risorse dei territori, salvaguardando le attività storiche, e allo stesso tempo promuovere l’innovazione delle imprese, agevolarne la gestione con misure specifiche tese alla riduzione dei costi fissi e stimolarne la creazione di nuove.
Appare evidente però che per avviare un percorso che raccolga risultati concreti, occorra intervenire – con un’azione congiunta tra tutti i livelli istituzionali – con provvedimenti che consentano il recupero del potere di acquisto delle famiglie, unica leva per dare impulso ai consumi, ormai compressi, e definire una strategia di sviluppo dei territori più fragili, a cominciare dalle aree interne, con reali ricadute occupazionali”.
“Non è più possibile insomma – conclude Marinelli – lasciare spazio all’improvvisazione o a misure fini a se stesse, che non agiscano sui processi economici. Gli investimenti debbono quindi essere mirati e parte di una programmazione razionale, non meri “contentini”. Chiediamo uno sforzo di elaborazione e di impegno alla politica e alle istituzioni nell’affrontare i problemi. Da parte nostra confermiamo la disponibilità ad un confronto franco e propositivo”.




















