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Napoli – Ogni giorno nelle carceri campane contiamo gravissimi eventi critici (aggressioni, colluttazioni, minacce, tentativi di evasione) che si ripercuotono sulle già precarie condizioni lavorative dei poliziotti penitenziari, sempre più soli e privi di adeguati strumenti di difesa”, quindi, “non vi è alcun motivo per festeggiare”: “Questa ricorrenza ci deve far riflettere sul futuro del Corpo, e sul malessere generale che vive giornalmente il Personale“. Lo scrivono i segretari regionali campani del sindacati di polizia penitenziaria OSAPP, Si.N.A.P.Pe, UIL P.A. PP, USPP, FNS CISL, CNPP, FP CGIL in una nota nella quale annunciano che no saranno presenti ai festeggiamenti per il 205mo Anniversario della fondazione del Corpo che si terranno domani primo luglio nel carcere di Napoli Secondigliano. “Non ha senso – sottolineano i segretari regionali Palmieri, Gallo, De Benedictis, Auricchio, Sorrentino, Napoletano e Scoccapresenziare ad una cerimonia che allo stato tutto può essere meno che una Festa per coloro che ogni giorno, 24 ore su 24, vivono la tensione e l’operatività dei servizi d’istituto”.
In una lettera fatta pervenire, tra gli altri, al provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Lucia Castellano e Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi, i sindacalisti elencano, ancora una volta, tutte le criticità innumerevoli volte segnalate alle autorità competenti e soprattutto alla politica: “assente e sorda ai nostri costanti richiami ed appelli” come “l’Amministrazione Penitenziaria, silente ed incapace di gestire e risolvere le continue criticità, le pessime condizioni lavorative ed organizzative degli Istituti penitenziari, dotati di organici sottodimensionati alle reali necessità, gravati da carichi di lavoro che il personale di Polizia Penitenziaria è costretto, da tempo, a sopportare e che affronta quotidianamente con abnegazione, al servizio dello Stato”. “Non ha senso presenziare a una cerimonia che allo stato tutto può essere meno che una Festa per coloro che ogni giorno, 24 ore su 24, vivono la tensione e l’operatività dei servizi d’istituto”, conclude la missiva.