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“Dovranno fare tutti i conti con noi”. Il racconto della campagna elettorale di Anteprima24 prosegue con Luigi Barone, presidente del consorzio Asi e riferimento assoluto nel partito di Mastella.

Presidente, ci siamo. Noi di Centro è pronto al debutto elettorale. L’accordo con gli Europeisti vi ha evitato la fatica della raccolta firme ma per un soggetto politico nato da poco immagino non sia stato comunque semplice presentare nomi e simboli in tante regioni d’Italia. Un primo bilancio?

“Siamo presenti dappertutto, dal Friuli alla Lombardia, dalla Liguria alla Calabria, e questo è già un risultato straordinario. È stata una fatica enorme perché preparare le liste a Ferragosto e senza una struttura organizzativa come quella che hanno i grandi partiti significa aver realizzato un miracolo, reso possibile solo grazie all’intuito e alla genialità di uno dei pochi leader rimasti in circolazione, Clemente Mastella”.

Sono state settimane concitate quelle che hanno preceduto la presentazione delle liste. Più volte si è parlato di un accordo Ndc con il centrodestra ma anche il Pd – a sentire le parole di Cacciano – racconta di trattative abortite. Cosa è successo?

“Hanno messo in giro tante fesserie pur di rallentare la nostra azione sul territorio per la stesura delle liste. Mastella e la sua classe dirigente erano appetibili per i voti e per non perdere i collegi ma qualcuno forse immaginava di fare un’operazione last minute respinta con forza dal nostro segretario nazionale. Dovranno tutti fare i conti con il nostro radicamento territoriale”.

C’è una obiezione che vi muovono e vi muoveranno in questa campagna elettorale: cosa risponde a chi sostiene che il vostro sforzo è finalizzato esclusivamente all’elezione di Sandra Lonardo e non presenta dunque un respiro politico?

“Come si fa a dire che un partito che si presenta in tutta Italia con candidature di prestigio, con professionisti e imprenditori che hanno scelto di condividere il progetto di Clemente Mastella, non abbia un respiro politico? Sarebbe un’offesa a decine e decine di candidati che stanno facendo campagna elettorale nei rispettivi collegi. Abbiamo un nostro programma chiaro a partire dal Sud, passando per la sburocratizzazione e la giustizia dove proponiamo un nuovo indulto che alleggerisca il sovraffollamento delle carceri e favorisca un lavoro più sereno alla polizia penitenziaria e al personale della giustizia. Siamo partiti come una forza territoriale ma l’appeal di Clemente Mastella e il disamoramento verso forse politiche che sono sempre più distanti dalle realtà locali hanno rafforzato la nostra lista”.

Ritiene che la vostra partecipazione in solitaria alle elezioni, e dunque contro tutti, possa pregiudicare i rapporti con palazzo Santa Lucia?

“Il Pd si schianterà e il risultato negativo si ripercuoterà anche su Palazzo Santa Lucia. Non è la nostra partecipazione in solitaria a pregiudicare qualcosa ma è l’atteggiamento dei Democratici a determinare dopo il 25 settembre ovvi scombussolamenti. Era indispensabile che si tenesse unita la coalizione, partendo da chi aveva contribuito alla vittoria di De Luca. Si è scelto diversamente e ciascuno se ne assumerà le conseguenze. Noi concorriamo con la nostra lista, Azione e Italia Viva che pure sono in maggioranza con De Luca concorrono anch’essi in autonomia, il presidente del Consiglio regionale Oliviero è stato escluso da qualsiasi ragionamento per le candidature, il consigliere regionale Petito ha già annunciato l’addio al Pd, le pare che il Partito Democratico abbia fatto un buon lavoro? Credo si siano salvaguardate solo alcune posizioni fregandosene di tutto quello che sarebbe potuto accadere”.

Alle amministrative nel capoluogo il sostegno dei deluchiani per Mastella fu palese, questa volta da Piero De Luca è già giunto un endorsement ai candidati Pd. Quanto può incidere in campagna elettorale?

“Inciderà la nostra forza territoriale e la ferma resistenza dei sanniti a respingere gli invasori. Ma le pare che debbono essere eletti qui la Camusso che arriva da Milano oppure Taiani che viene da Roma o ancora la fidanzata di Berlusconi Fascina. Non è possibile utilizzare i territori per prendere voti ed eleggere persone che vengono da fuori. Noi siamo una forza territoriale che difende, tutela e promuove le istanze del Sannio e delle aree interne della Campania. È su questi argomenti che vorremmo confrontarci con alcuni dei candidati che evidentemente non conoscono nemmeno dove sia Benevento”.

Volgiamo un attimo lo sguardo all’altro lato del campo: il centrodestra è convinto di avere il vento in poppa e domani per lanciare la campagna elettorale di Rubano arriva Tajani

“Non abbiamo bisogno di passerelle. Tajani è stato presidente del Parlamento Europeo e onestamente non ricordo che abbia mai, e ripeto mai, proposto qualcosa per il Sannio. I sanniti, popolo fiero e valoroso, sconfissero i romani, il 25 settembre respingeranno l’assalto di chi vorrebbe colonizzare politicamente il nostro territorio. E poi a proposito di vento in poppa, credo che sia proprio il contrario, non ha visto i numerosi abbandoni di parlamentari e dirigenti di Forza Italia delle ultime ore? Il partito di Berlusconi e il centrodestra escono fortemente ridimensionati dalla battaglia per le candidature”.

Veniamo alle vostre liste nel Sannio. Qualche passo indietro ha fatto discutere cosi come qualche cambiamento rispetto alle scelte iniziali annunciate da Mastella. La domanda è semplice: sono le migliori liste possibili?

“Chiariamo subito: le candidature sono state condivise con l’intera classe dirigente in rappresentanza delle diverse aree geografiche. Siamo tutti impegnati ventiquattr’ore al giorno affinché il Sannio non si faccia scippare la rappresentanza parlamentare. Spiegheremo paese per paese, angolo per angolo quanto di buono è stato realizzato ai vertici degli enti ad iniziare dalla Provincia, quanto di importante si è fatto e si sta facendo nella città di Benevento con Mastella sindaco. Onestamente non ho mai visto in una classe dirigente politica una tale sintonia come quella attuale di Noi Di Centro nel Sannio. L’obiettivo è comune, vincere i collegi”.

Non sarà una campagna elettorale semplice dal punto di vista comunicativo. E Mastella già si è dimostrato consapevole di questa difficoltà. Mentre in Italia si contrapporranno centrodestra e centrosinistra, con terzo polo e M5S nel ruolo di chi reclama protagonismo, voi avrete il compito di convincere i beneventani a votare una forza territoriale e ‘neutra’ rispetto allo scontro che si consumerà a Roma. Teme possa essere questo l’ostacolo più grande?

“Le ripeto, la nostra forza è proprio il territorio. I sindaci, gli amministratori, il mondo associativo, il popolo che quotidianamente ci sostiene ed ha potuto apprezzare l’impegno parlamentare della senatrice Lonardo Mastella. Le faccio un pronostico: saremo il primo partito nel Sannio”.

A proposito di candidature, una curiosità su cui si sta discutendo in queste ore: cosa è accaduto con Merlo? Lo avevamo lasciato nel ruolo di presidente di Ndc e ce lo ritroviamo candidato con Azione

“Abbiamo scelto con Mastella dirigenti che hanno qualche voto in più nei vari territori. Merlo faceva molta filosofia e pochi voti. Per vincere serve il consenso”.

Una risposta al segretario Pd Cacciano che vi racconta “soli e fuori dai giochi”?

“Un vecchio proverbio sostiene “meglio soli che male accompagnati”… e poi la predica da quale pulpito viene! Il Pd sannita non è messo male, peggio. In ogni caso se un dato può tranquillizzare Cacciano, eccolo: arriveremo ampiamente dinanzi al Pd nel Sannio”.

Anche per lei l’ultima domanda è sul 26 settembre. Quanto inciderà il risultato delle politiche sulle vostre future scelte?

“Andrà bene per noi e con Mastella continueremo ad essere in campo per dare risposte concrete al nostro Sannio”.