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Congelata per il momento l’operazione rimpasto, ma se ne riparlerà a gennaio, le attenzioni di Vincenzo De Luca – sul versante politico – sono tutte sul prossimo congresso del Partito Democratico.

Dovessero restare sul campo le candidature già annunciate, la scelta sarebbe scontata, con il governatore campano che andrebbe a rimpinguare le fila dei sostenitori di Bonaccini, da molti considerato il grande favorito per la guida del Nazareno. Questione di strategia, insomma, più che di convinzione. Nel caso, comunque, l’inquilino di palazzo Santa Lucia non si accontenterebbe di essere uno dei tanti e in dote, al collega emiliano, porterebbe una lista dalla forte connotazione meridionalista. A oggi è questa l’ipotesi più concreta. Non l’unica, però. Per De Luca un nome capace di sparigliare le carte c’è ed è quello di Enzo Amendola, tra i pochi ‘piddini’ a uscire rinforzato, come immagine, dalle politiche di settembre.

Il ministro degli Affari Europei del secondo governo Conte, assoluto protagonista delle trattative per il Pnrr, non avrebbe difficoltà a intercettare il consenso di tanti amministratori del Sud Italia e di diversi big del partito, a cominciare ovviamente da Paolo Gentiloni, suo principale sponsor. Se De Luca non rompe ancora gli indugi, dunque, è perchè l’opzione Amendola rappresenta più di una semplice tentazione. Il problema è che la candidatura del politico napoletano rappresenta poco più di una indiscrezione.

Vale la pena aspettare, però. Tanto un posto sul treno in diresione Bonaccini, per il Presidente della Regione Campania ci sarà sempre.