Tempo di lettura: 7 minuti

In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano.
Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…”.
Paura poco prima della scorsa mezzanotte nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, per una stesa, un raid con colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: a denunciarla su Facebook è don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità.

La domenica volge a termine – scrive don Maurizio – manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”.
All’alba del 5 settembre, lo Stato aveva fatto vedere e sentire la sua presenza a Caivano con un’operazione interforze nella quale sono stati impiegati 400 uomini. Qualche giorno dopo è stato varato il decreto legge Caivano.

Sono diciannove i colpi d’arma da fuoco esplosi la scorsa notte a Caivano, in provincia di Napoli, nel corso del raid che ha provocato terrore e paura nel Parco Verde. Lo rende noto il comando provinciale dei carabinieri di Napoli: la “stesa” è scattata in viale delle Margherite dove, secondo quanto emerge dai rilievi dei militari dell’arma, ignoti avrebbero sparato 19 colpi, di due differenti calibri.
Il raid è stato denunciato sui social da don Maurizio Patriciello e, per fortuna, al momento non risultano danni a cose o feriti. Sono in corso indagini per chiarire dinamica e individuare i responsabili da parte dei carabinieri della compagnia di Caivano.

Solidarietà a Don Maurizio e a tutti caivanesi perbene. Ora l’intervento dello stato si faccia più deciso”. Lo chiede, in una nota, il deputato dell’alleanza Verde-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
Sosteniamo senza dubbio alcuno le parole di Don Maurizio e gli siamo vicini, a lui e a tutta la gente perbene del Parco Verde”, aggiunge il deputato per il quale “l’intervento dello Stato deve farsi ora ancora più deciso e determinato e mai più dovrà calare l’attenzione su questa zona lasciata da decenni in balia della criminalità e ostaggio del degrado. L’azione di recupero deve essere totale e continua”.
“Non sono bastati gli ultimi blitz e la venuta del premier per fermare un sistema criminale che fonda le sue radici da lontano e che ha voluto affermare ancora una volta la sua forza e seminato il terrore”, conclude Borrelli.

La cosiddetta ‘stesa’ diventi un reato autonomo”. E’ quanto chiede il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, in relazione alle notizie su una ‘stesa’ avvenuta al Parco Verde di Caivano.
Secondo Martusciello “non basta contestare il porto abusivo di armi aggravato da metodo mafioso perché, se non colti in flagrante, gli autori potrebbero sempre difendersi sostenendo che le pistole erano a salve”. “Oltretutto – prosegue – si dovrebbe provare la volontà di esercitare un predominio sul territorio con metodi o finalità camorristiche. Se invece la stesa diventa un reato autonomo – conclude il coordinatore azzurro – si da’ per acquisito, sia che i colpi siano esplosi indipendentemente se a salve o meno, sia che quell’atto miri a stabilire un predominio con finalità camorristiche”.

La ‘stesa’ avvenuta ieri sera al Parco Verde di Caivano e denunciata da Don Maurizio Patriciello è un fatto grave che appare come una provocazione nei confronti dello Stato ed un segnale intimidatorio nei confronti degli abitanti”.
E’ quanto afferma il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, per il quale “occorre un ulteriore deciso intervento dello Stato ed una presenza stabile delle Forze dell’Ordine al Parco Verde per mettere in sicurezza gli abitanti e per dare un segnale chiaro e definitivo ai delinquenti che lo deturpano”.

A Caivano, a Ponticelli e nei quartieri difficili del mezzogiorno occorre: rafforzare la presenza stabile delle forze dell’ordine, e se del caso dell’esercito, istituire aree di crisi sociale complessa. Ciò vuol dire: tempo pieno anche alle superiori, verifica presenza ragazzi a scuola, intervento su potestà genitoriale, presa in carico da parte dello Stato degli adolescenti problematici con sostegno psicologico. Pugno duro e accudimento”.
Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

Dalla visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Caivano, lo scorso 31 agosto, sono stati tre i raid a colpi d’arma da fuoco che si sono succeduti nella zona del Parco Verde di Caivano.
L’ultima ieri notte, nel corso della quale ignoti hanno sparato 19 volte con armi di due diversi calibri.
La sera precedente lo scorso 5 settembre, giorno in cui a Caivano è scattata una massiccia operazione interforze nella quale sono stati impiegati 400 agenti delle forze dell’ordine, ce ne sarebbe stata una durante la quale un uomo di 43 anni è stato ferito a colpi di pistola. Ma non si esclude però che si sia trattato di un agguato più che di una ‘stesa’ classica, quella con spari all’impazzata a scopo intimiditario. Su siti online locali, infine, si dà anche notizia di un’altra stesa che sarebbe avvenuta giovedì scorso ma che non sarebbe stata denunciata alle forze dell’ordine.

Quanto accaduto questa notte a Caivano, con persone sulle moto che sfrecciavano per le strade sparando con armi pesanti a volto coperto è stato raccontato, con coraggio, da don Maurizio Patriciello che ha concluso il suo post su Facebook con questa invocazione: ‘Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare.
Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza”. Bene, queste parole segnano la via del non ritorno per chiunque delinque in quel quartiere e per tutti gli altri criminali che sconvolgono la gente perbene”. Lo scrive sui suoi profili social il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
Il deputato ‘azzurro’ prosegue dicendo che “lo Stato non ha paura di nessuno e non accetta sfide: è al fianco dei bambini, delle donne e degli uomini che ogni giorno vivono onestamente in quei territori. Mi rivolgo dunque a voi vigliacchi che non avete avuto neppure il coraggio di agire a volto scoperto: chiedete scusa agli abitanti del vostro quartiere e andate a consegnarvi alle forze dell’ordine. Avete già perso – continua Mulè – abbiate un rigurgito di dignità e salvate almeno i vostri cari, Caivano è Italia e lo Stato lo libererà dalla vostra infamia e dalla vostra subcultura. Forze dell’Ordine e maestri sono già lì, altri stanno arrivando”.

Ancora spari a Caivano stanotte. Per le vie della città e nell’Arco Verde. Spari in aria. Spari contro tutto e tutti. Spari con armi d’assalto e da guerra.
Spari per riaffermare un potere che la camorra vede via via scemare grazie alla presenza continua e costante dello Stato, delle Istituzioni, della Chiesa. È stato proprio Don Maurizio Patriciello a denunciare l’ennesima “stesa” stanotte. Lo ha fatto con toni duri ma preoccupati. Ha paura che questi delinquenti ritorneranno a sparare. Ad intimorire le persone perbene. A cercare di ridurle in silenzio con la violenza e il terrore. Stia tranquillo Don Maurizio: capisco la sua ansia, il suo timore, la sua disperazione di chi combatte una guerra giornaliera. Ma in questa guerra non è solo. Siamo tutti con lui e con la parte buona di Caivano. Lo Stato non arretra. Questo Governo non arretra. Il Presidente Giorgia Meloni non arretra.
Lo Stato non si ferma. Lo Stato non si lascia intimorire. Lo Stato non si arrende a chi cerca di riportare in questi territori degrado, criminalità e devianza. Lo Stato ha promesso un futuro di speranza e di riscatto. E non intendiamo tornare indietro”. Lo dichiara Gimmi Cangiano Deputato campano di Fratelli d’Italia.