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Dopo un’attesa lunga oltre trent’anni il Napoli è riuscito a vincere nuovamente lo scudetto,

impresa che nella storia era riuscita solo alla versione della squadra campana guidata da

uno dei più grandi giocatori della storia: Diego Armando Maradona. La compagine azzurra

ha saputo mescolare un undici titolare di primissimo livello a una serie di riserve di lusso, il

tutto condito da un sistema di gioco i cui meccanismi sono stati perfettamente oliati

dall’allenatore toscano Luciano Spalletti, finalmente capace di coronare la sua onorata

carriera con la vittoria del tricolore, precedentemente sfuggitogli durante le esperienze alla

guida di Roma, due volte, e Inter.

 

H2: La stagione 2022/23

Protagonisti assoluti della cavalcata della stagione 22/23 sono stati Kim Min Jae, difensore

coreano arrivato dal Fenerbahce, capace sin da subito di prendere in mano l’intera fase

difensiva della squadra azzurra; Stanislav Lobotka, roccioso centrocampista centrale a cui

l’allenatore di Certaldo ha affidato il fondamentale compito di dare equilibrio alla squadra, fra

compiti di regia e compiti di copertura; Kvicha Kvarathskelia, ala georgiana arrivata dalla

Dinamo Tbilisi, il cui impatto sulla fase offensiva del Napoli ha reso il gioco della squadra

campana assai più pericoloso; e infine Victor Osihmen, gioiellino classe 1998, stella della

squadra e principale finalizzatore dell’imponente mole di gioco creata dalla compagine di

Spalletti. Lo stesso Spalletti che al secondo anno sulla panchina del Napoli si è tolto la

grandissima soddisfazione dello scudetto, dopo una stagione oggettivamente trionfale,

regalando un sogno a tutto il popolo napoletano, che aspettava questo momento dalla

stagione 1989-1990.

Forse consapevole di non poter eguagliare un risultato storico come quello appena

conseguito, o magari semplicemente pago dei risultati raggiunti sulla panchina del Napoli,

Luciano Spalletti ha lasciato durante l’estate, andando a sostituire Roberto Mancini sulla

panchina della nazionale Italiana. Al suo posto, Rudi Garcia.

L’allenatore francese non è alla sua prima esperienza in Serie A: ha già guidato la Roma,

squadra sulla cui panchina ha vinto tutte e dieci le prime partite disputate, iniziando la

stagione 2013/2014 con 30 punti sui 30 disponibili. Ha un pedigree di tutto rispetto, e ha

allenato anche nella massima serie Francese, vincendo un campionato con il LOSC Lille.

Probabilmente anche per questo, nonostante il cambio di allenatore, e la cessione di Kim

Min Jae, ancora della difesa lo scorso anno, il Napoli è dato fra i favoriti nelle quote della Serie A per la vittoria del prossimo scudetto.

 

H2: I Nomi

Assieme a Garcia arriva a Napoli il suo staff tecnico, composto da Stephane Jobard e da

Claude Fichaux, due assistenti storici dell’allenatore di Nemours, da anni al suo fianco nelle

numerose esperienze che ne hanno costellato la carriera. Per poter trasmettere entusiasmo

a dei calciatori comunque reduci dalla miglior stagione della loro vita, riuscendo così a

ripeterne i successi, Rudi Garcia avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile dei suoi fidi scudieri.

L’ambiente di Napoli non è facile, e dopo anni di crescita, culminati nello scudetto, il tifo

napoletano si sente di far parte della nobiltà del calcio italiano. A ragione, probabilmente. E

se anche non ci si aspetta il secondo scudetto di fila, impresa particolarmente difficile per

qualsiasi squadra, sicuramente ad oggi se si allena il Napoli si è sotto la forte pressione di

far bene.

 

H2: Il Supporto

La stagione di Garcia in campionato è iniziata con qualche scossone, soprattutto a causa

della sconfitta subita in casa dalla Lazio di Maurizio Sarri, a cui sono seguiti in pareggio in

campionato in casa del Genoa, e una vittoria sempre in trasferta in Champions League, in

casa dello Sporting Braga. Non è scontato trovare subito i giusti meccanismi e i giusti stimoli

dopo la stagione scudettata. La strada sembra essere buona, ma particolarmente importante

sarà il ruolo di supporto di Claude Fichaux: questi è infatti il collaboratore che Garcia ha al

suo fianco da più tempo, già dai tempi della prima esperienza al Lille e del periodo sulla

panchina della Roma. Non solo. Fichaux si occupa di due aspetti delicatissimi negli equilibri

di una squadra di pallone: cura infatti la tattica della squadra e la fase difensiva. Fase

difensiva che è in pratica da reinventare dopo la già accennata cessione di quello che l’anno

scorso si è dimostrato non solo come il pilastro della difesa del Napoli, ma anche come il

miglior difensore centrale della Serie A e uno dei migliori difensori del mondo: Kim Min Jae.

Il sud-coreano aveva il compito teoricamente non semplice di sostituire Kalidou Koulibaly,

ceduto al Chelsea. Non solo non lo ha fatto rimpiangere, ma ha avuto un rendimento che

nemmeno il Senegalese, grandissimo calciatore, probabilmente aveva mai raggiunto. A

sostituire Kim è arrivato Natan, giovane e roccioso difensore brasiliano con a disposizione

grande talento. Sarà compito di Garcia, e di Claude Fichaux, renderlo un calciatore di

grande livello.

 

H2: Conclusioni

Ad ogni modo la squadra è buona, e sono rimasti gran parte degli eroi dello scudetto. Garcia

è un tecnico affermato, accompagnato da uno staff esperto e affidabile, con il quale ha

saputo portare le sue squadre molto in alto. Dei dubbi ci sono, la stagione dello scorso anno

è stata particolarmente esaltante; ma a Napoli anche quest’anno ci sarà da divertirsi.