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Un detenuto italiano di 42 anni ha provato ad impiccarsi nelle camere di sicurezza del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa (Caserta) mentre era in attesa di un’udienza; a salvarlo sono stati i poliziotti penitenziari che lo scortavano. L’uomo ha tentato di legarsi al collo la cintura di un accappatoio durante il tragitto dal carcere napoletano di Secondigliano, dove è recluso, al tribunale aversano. Quando ha tentato di impiccarsi, sono immediatamente intervenuti gli agenti, che hanno tagliato la corda e allertato i soccorsi.
A dare notizia dell’episodio il sindacato della Polizia Penitenziaria Osapp con una nota del segretario generale Leo Beneduci, che spiega che la scorta degli agenti era composta da quattro unitĂ  anzichĂ© dalle sei previste; e “nonostante le criticitĂ  organizzative, l’intervento degli agenti è stato tanto rapido quanto efficace, con l’arrivo di un’auto medica e di un’ambulanza in soli 7 minuti dalla chiamata, consentendo così di prestare le cure necessarie al detenuto e di salvargli la vita”. “Questo episodio, pur con un esito positivo, dimostra – aggiunge Beneduci – quanto sia urgente una revisione radicale del sistema di scorta e sicurezza e una maggiore attenzione alle necessitĂ  operative del personale. Come Osapp proporremo che il personale intervenuto per salvare la vita al detenuto con professionalitĂ  e tempestivitĂ  venga insignito di un tangibile riconoscimento di servizio da parte dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindacato della Polizia penitenziaria Uspp, che attraverso le parole del presidente nazionale Giuseppe Moretti e del segretario regionale campano Ciro Auricchio, si complimenta con i colleghi “per il tempestivo intervento che ha salvato la vita al detenuto, però è da tempo – spiegano i due sindacalisti – che denunciamo le condizioni di estrema difficoltĂ  in cui opera il personale di polizia penitenziaria, specialmente in Campania” e chiedono di rinforzare “gli organici dei nuclei per mettere in sicurezza il lavoro degli agenti”.