Carinola (Ce) – Il Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Alessandra Garammatica ha rinviato a giudizio il 59enne Pasquale Galdieri, accusato di tentata estorsione commessa ai danni dei titolari della Cleprin, azienda di detersivi del Casertano finita in un passato molto recente nel mirino della camorra. Nel 2015 infatti, la vecchia sede aziendale della Cleprin, a Sessa Aurunca, fu data alle fiamme da uomini dei clan, in quanto i proprietari Antonio Picascia e Franco Beneduce avevano denunciato e fatto condannare gli estorsori della locale organizzazione camorristica degli Esposito.
La Cleprin è stata poi riaperta un anno fa a Carinola, su alcuni terreni che una volta erano di proprietà proprio di Galdieri, finiti poi all’asta giudiziaria per debiti. Picascia e Beneduce (difesi da Gianni Zara) hanno acquistato l’area dal Tribunale nel settembre 2016, momento dal quale sono iniziati ulteriori problemi. Secondo quanto accertato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere sulla base della denuncia presentata dai titolari della Cleprin, Galdieri avrebbe provato a farsi pagare dai due imprenditori una tangente per non creare problemi dopo l’acquisto dell’area, ricorrendo a pesanti minacce. “Lo sai come funziona quando si acquista all’asta? Si cacciano i soldi, o altrimenti ve la faccio diventare una cattedrale nel deserto “, avrebbe detto l’imputato a Beneduce.
Il processo partirà il 7 giugno prossimo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Nel frattempo anche il Comune di Carinola si è mosso, emettendo ordinanza di chiusura per la Cleprin, visto che sull’area insisterebbe un abuso edilizio, risalente al periodo in cui c’era Galdieri.
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
 Alessandra Garammatica ha rinviato a giudizio il 59enne Pasquale Galdieri, accusato di tentata estorsione commessa ai danni dei titolari della Cleprin){kind=link}