Giudice riconosce l’esistenza di “malattia da cellulare”

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Firenze – L’uso intenso del telefono cellulare può causare l’insorgenza di malattie professionali, provocando invalidità permanente. E’ quanto sottolinea il giudice del lavoro di Firenze, Vincenzo Nuvoli, nel motivare la sentenza con cui ha condannato l’Inail a corrispondere un indennizzo economico, per inabilità permanente del 16%, a un addetto alle vendite che per lavoro ha trascorso al cellulare molte ore al giorno dal 1994 al 2007 al punto da subire una patologia tumorale benigna (un neurinoma all’ottavo nervo cranico). Il giudice, anche appoggiandosi alle conclusioni di una consulenza medico-legale da lui incaricata, ritiene plausibile “la sussistenza del nesso causale tra l’uso del cellulare per motividi lavoro e la patologia lamentata dal ricorrente”.

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