Abusa della nipote, pedofilo arrestato: quinto caso nel Parco degli Orrori

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Caivano (Na) – Un uomo di 28 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni della nipote, una ragazzina oggi 15enne. La vittima avrebbe subito a lungo le violenze del giovane zio, per poi confidarsi con un’amica e con una assistente sociale. E’ scattata così l’indagine che ha portato in carcere l’uomo, residente nel Parco Verde di Caivano (Napoli), lo stesso complesso di edilizia popolare finito sotto i riflettori per l’omicidio della piccola Fortuna, la bimba di 6 anni più volte stuprata e poi uccisa dal vicino di casa Raimondo Caputo, condannato all’ergastolo.

Nel caso di oggi la denuncia è stata sporta dalla madre della vittima ai carabinieri di Casoria (Napoli). Dopo gli accertamenti, anche clinici, disposti dalla procura della Repubblica di Napoli Nord, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dello zio, eseguita stamane dai militari. Gli abusi raccontati dalla vittima sarebbero avvenuti fino a marzo 2017, ed erano cominciati quando la ragazzina aveva meno di 14 anni. Con quello di oggi, salgono dunque a cinque gli arresti per pedofilia di persone residenti al Parco Verde per fatti accaduti negli ultimi due anni e mezzo all’interno dell’esteso complesso residenziale.

Anche questa volta l’orco era uno stretto parente della vittima, ma di diverso rispetto alle altre vicende, c’è che a denunciare l’accaduto ai carabinieri è stata la madre della bimba abusata, che ha squarciato un muro di omertà che aveva retto bene fino ad ora tra gli “adulti”. Quando infatti, nell’aprile del 2016, la Procura di Napoli Nord ottenne dal Gip l’arresto di Raimondo Caputo per gli abusi sessuali e l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, il Procuratore Aggiunto Domenico Airoma sottolineò come a dare una svolta alle indagini fossero stati “i bambini, mentre i più grandi hanno ostacolato le indagini”; il riferimento era alle testimonianze delle amichette di Fortuna, che denunciarono gli abusi subiti da Chicca e da loro stesse da parte di Caputo, che era il compagno della madre; raccontarono anche che Caputo aveva gettato dall’ottavo piano la bimba che si era opposta all’ennesima violenza.

La mamma delle coraggiose bambine, Marianna Fabozzi, condannata a 10 anni di cella per concorso negli abusi, non ha invece mai denunciato il compagno, anzi è tuttora indagata per omicidio in relazione alla morte del figlio Antonio, che morì l’anno prima di Fortuna nelle stesse circostanze, cadendo cioè dal balcone della sua abitazione di Parco Verde. Prima di Caputo e della Fabozzi, erano finiti in carcere per pedofilia un’altra coppia di inquilini di Parco Verde, tra cui Salvatore Mucci, colui che per primo soccorse Fortuna dopo il volo di otto piani.

La coppia di coniugi fu accusata di aver abusato della propria figlia 12enne. “Nonostante gli orrori registrati non cambia nulla a Parco Verde” spiega Angelo Pisani, legale del papà di Fortuna. “I mostri – prosegue – sono ancora in giro, si tratta di un quadro agghiacciante”. Intanto il 22 maggio inizierà presso la Corte d’Assise d’Appello di Napoli il processo di secondo grado a carico proprio di Caputo.

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