Tragedia di Fosso Santa Lucia: nel mirino la piazza di spaccio avellinese

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Avellino – Identificare il pusher che avrebbe venduto la droga di cui è stata trovata traccia nell’appartamento di via Santa Lucia alle Fornelle, il teatro dell’orribile delitto avvenuto nella mattinata di giovedì a due passi dal comune, e nel cuore del centro storico della città.

E’ uno dei tasselli del mosaico che stanno ricostruendo in queste ore gli agenti della Squadra Mobile di Avellino, tutta concentrata sulla ricostruzione delle ultime ore di omicida e delle due vittime, il venticinquenne ucciso e la diciottenne ferita, e per fortuna fuori pericolo ma sotto choc  per quei terribili minuti vissuti nell’appartamento di Gianmarco Gimmelli.

Chi ha venduto la droga al trentaduenne? E’ un interrogativo che potrebbe anche apparire di secondario interesse nell’indagine che riguarda l’omicidio, sulla cui dinamica ormai anche l’esito degli accertamenti medico legali compiuti sabato non lascia più dubbi, ma ha un valore fondamentale per ricostruire il movente. In campo per comprendere in quale ambiente, e soprattutto da quale pusher possa essersi approvvigionato chi ha consumato la droga in quell’abitazione ci sono gli agenti della Sezione Antidroga della Mobile, che conoscono bene gli ambienti dello spaccio avellinese. Gli uomini agli ordini del vicequestore Michele Salemme starebbero già lavorando su diversi collegamenti.

L’ultimo tassello del mosaico resta però capire cosa ha portato ala furia omicida del trentaduenne, descritto come un ragazzo tranquillo. Un delitto senza movente, almeno per ora. Bisognerà attendere altre settimane per conoscere i risultati degli esami tossicologi. Gimmelli resta in ospedale in gravi condizioni.

Nel frattempo, ieri, si sono svolti i funerali di Claudio Zaccaria a Sant’Angelo a Scala. Un debito non vale la vita”. Così Don Vitaliano Della Sala che ha celebrato la funzione religiosa.

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