
Napoli – Sapevano esattamente cosa dovevano fare e così si erano messi tutti d’accordo per arrivare alla spicciolata alla stazione Centrale di Napoli. Solo che i loro movimenti erano stati notati dalla Digos di Napoli che conosce la forte rivalità tra il Napoli e il Verona. Gli scaligeri poi erano stati autorizzati dal Viminale a partecipare alla trasferta al San Paolo ed erano arrivati in massa, tutti con il biglietto e la tessera del tifoso in tasca. Alla stazione doveva esserci un vero e proprio agguato. Questo era quello che intendevano fare i gruppi ultras del Napoli. Si radunarono in 200 e cercarono in ogni modo di arrivare verso gli autobus scortati dei veronesi. Non ci riuscirono e partì la guerriglia contro le forze di polizia. Decine di feriti, cinque auto di servizio danneggiate e date alle fiamme. La pool della Procura di Napoli sui reati da stadio, coordinato dal procuratore aggiunto Lucantonio, ha chiuso il cerchio attorno a cinque dei responsabili. Sono tutti della curva B dello Stadio San Paolo, due del gruppo Area Nord, due del gruppo Secco Vivo e uno del gruppo Ultras 72. Rispondono di resistenza, lesioni, danneggiamento, incendio. In carcere sono finiti Carmine Cacciaputi, Tommaso Fiorillo, Gennaro Iescone, Diego Infante e Fabio Vegliante. Infante e Cacciapuoti erano già ai domiciliari perché coinvolti nell’assalto ai autobus dei tifosi della Roma di ritorno dalla trasferta a Barcellona. Oltre ai cinque arrestati ci sono state dieci perquisizioni, con altrettanti iscritti nel registri degli indagati che saranno destinatari di Daspo. Le indagini sono state possibili grazie a una ricostruzione capillare e paziente delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della stazione. I responsabili dell’assalto si erano tutti dati appuntamenti allo stadio San Paolo per poi partire in scooter verso la stazione.
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it