Equipe medica della Federico II opera paziente “ibernandolo”

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Napoli – Un’equipe medica della Federico II di Napoli, ha eseguito un intervento totalmente innovativo, che ha permesso di salvare la vita ad un uomo di 45 anni. I medici hanno abbassato la temperatura corporea del paziente fino a 18 gradi, e hanno aperto le arterie polmonari e rimosso i trombi che stavano per ucciderlo.

Il paziente mostrava un quadro clinico molto difficile: “Embolia polmonare massima subacuta con coinvolgimento delle due arterie polmonari prossimali con un quadro clinico di progressiva instabilità emodinamica, nonostante il trattamento con terapia medica ottimale”. Rischiava la morte da un momento all’altro e per questo i medici hanno voluto tentare un’operazione in condizioni mai sperimentate. L’uomo, un istruttore di tennis, era stato colto da un malore durante un allenamento ed era stato trasferito in condizioni critiche al Policlinico Federico II, dove è stato operato.

L’equipe guidata dal prof. Emanuele Pilato, Direttore della UOC di Cardiochirurgia dell’Azienda, ha deciso  di procedere ad un intervento cardiochirurgico mai eseguito prima nel Policlinico federiciano e in Regione Campania: un’embolectomia delle arterie polmonari ovvero un’estrazione chirurgica dei trombi che occludono le arterie polmonari. Un intervento durato circa 9 ore. In sala operatoria, insieme al prof. Pilato, sono presenti i dottori Riccardo Tozzi e Giuseppe Comentale, ambedue cardiochirurghi, coadiuvatati dai cardioanestesisti i dottori Fulvio Giuricin e Gaetano Castellano e dai perfusionisti, coordinati dalla dott.ssa Alessandra Notarnicola.

“L’intervento chirurgico è molto complesso e delicato, si chiama precisamente PEA (tromboendoarterectomia polmonare) e si effettua solo in circolazione extracorporea raffreddando il paziente fino a 18° di temperatura, una sorta di ibernazione – spiega Pilato – una volta aperte le due arterie polmonari, si procede alla rimozione dei trombi che occludono il circolo polmonare, in modo da permettere al paziente di respirare nuovamente. Questi tipi di interventi si realizzano esclusivamente presso due centri in Italia, a Bologna e a Pavia, che hanno un programma strutturato per questo approccio chirurgico, e ne vengono realizzati non più di 70 all’anno”.

La tecnica usata è stata appresa dal prof Pilato a Vienna nel 2004 dal prof Walter Kepletko, il più noto chirurgo toracico europeo, salito agli onori della cronaca per aver trapiantato di polmone il pilota di Formula 1 Niki Lauda, poi implementata e perfezionata dallo stesso Pilato a Bologna, ed oggi approdata a Napoli. Ora, dopo un periodo di riabilitazione, spiega il professor Perrone Filardi, il 45enne potrà riprendere le sue abitudini quotidiane.

“Un esempio di altissimo livello della nostra offerta assistenziale, oggi ancora più ricca – commenta l’avv. Anna Iervolino, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II – i pazienti campani, e non solo, hanno una nuova opportunità chirurgica di altissima specializzazione possibile grazie alle nostre professionalità e al lavoro sinergico che gli operatori del Policlinico Federico II riescono a realizzare unendo competenze e approcci disciplinari diversi, condividendo esperienze e rappresentando un riferimento di eccellenza sanitaria nel Sud Italia”.

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