
Benevento – Uno tsunami per i bar del Corso Garibaldi.
I Carabinieri del Nucleo di Napoli Comando Tutela del Patrimonio Culturale stamattina hanno dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo firmato lo scorso 20 aprile dal Gip Vincenzo landolfi e hanno proceduto al sequestro dei dehors di 9 bar del centro cittadino.
I reati ipotizzati sono quelli relativi alla mancata tutela del patrimonio culturale e monumentale.
Alle strutture, che occupano il suolo pubblico del centro, oggetto di una lunghissima vertenza tra l’Amministrazione Comunale ed i titolari degli esercizi commerciali, sono stati applicati i sigilli in relazione ad un procedimento penale avviato nel 2018.
In verità si è trattato di un fulmine a ciel sereno perché in tutta Italia ed anche a Benevento si stava discutendo tra gli addetti alla ristorazione e l’Amministrazione comunale di poter occupare, almeno temporaneamente e comunque in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, ulteriori spazi di suolo pubblico al fine di favorire la somministrazione di bevande ed altro ai cittadini, stanti le norme per il distanziamento sociale per arginare il contagio da Coronavirus. Insomma, si è trattato di un provvedimento che nessuno si attendeva anche perchè lo stesso Sindaco Clemente Mastella, da sempre contrario a questi dehors soprattutto accanto all’area Unesco di Santa Sofia, era apparso possibilista circa la concessione di spazi pubblici ai ristoratori in un momento di acuta difficoltà per un settore che non apre al pubblico da oltre due mesi.
Proprio in relazione a ciòi nei giorni scorsi era stata avanzata al Comune richiesta via pec, da parte di uno dei titolari degli esercizi coinvolti dal provvedimento della Magistratura, di poter accedere a nuovi spazi di suolo pubblico.
I commenti che abbiamo raccolto dagli operatori commerciali sono improntanti allo sconcerto e all’amarezza. Unanime la convinzione che questa nuova iniziativa costituisca una sentenza di morte commerciale per un settore che annaspa da sessanta giorni. Secondo alcuni è singolare ed incomprensibile la tempistica del provvedimento.
Disappunto nelle parole di uno dei tanti esercenti del centro storico: “Dovevamo adeguarci al nuovo regolamento avuto ad agosto. Abbiamo presentato il nuovo progetto seguendo alla lettera quello che ci dicevano. Dopo 11 mesi nessuna risposta dal Comune. Non è la prima volta che smontiamo, forse siamo stati gli unici a farlo.”
Questa mattina è anche passato il primo cittadino Clemente Mastella, senza però fermarsi: “Non si è fermato, forse non ha nulla da dire. Noi volevamo solo stare in regola. Siamo i primi a richiederlo. Hanno messo sigilli su sigilli. Aspettiamo risposte dal Comune ”
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