Sulla vicenda dei Consorzi è giunta in redazione una lunga lettera di Piero Mancini (foto Ntr24), ex dipendente del Consorzio Bn3, che pubblichiamo di seguito integralmente
“Domani, alle ore 11, il consigliere comunale di Benevento del Movimento 5 Stelle, prof. Nicola Sguera, consegnerà al presidente della Commissione Trasparenza della Regione Campania, Valeria Ciarambino, un voluminoso dossier, composto da documenti cartacei e audio, sulla vicenda delle nomine inerenti il progetto regionale di sensibilizzazione alla raccolta differenziata.
Iniziato il 16 ottobre anche nella nostra provincia.
L’avvio del progetto si è caratterizzato per gli assurdi criteri utilizzati nelle nomine del referente provinciale, un quinto livello, e di due referenti area, entrambi terzo livello, mentre un settimo livello è stato degradato a semplice distributore del materiale informativo cartaceo.
Nomine anomale, effettuate su una fantomatica base fiduciaria. Creativa ed estemporanea categoria inventata e utilizzata ad hoc, per legittimare l’operazione.
Ai due “miracolati” di terzo livello, sono stati affidati ben 14 gruppi. Ad uno 8, all’altro 6. Ogni gruppo è formato da cinque elementi.
Sono tanti i lavoratori, fra questi 70, che hanno il quarto livello. Come mai sono stati facilmente tutti scavalcati?
Nessuno di loro merita fiducia?
Chi, e per quali motivi, ha promosso, su base fiduciaria, un quinto livello a referente provinciale e sfiduciato un settimo, retrocesso di ben quattro livelli?
Non è abnorme tutto ciò?
Eppure, nella nostra provincia, solo il sindacato Uil, tramite Cosimo Pagliuca, ha preso posizione sulla scandalosa vicenda.
La Cgil, pur chiamata pubblicamente ad intervenire, ancora si trincera dietro un silenzio assordante.
Però molto significativo. Perché, implicitamente, comunica un forte disagio, misto a disappunto e imbarazzo.
Non sapendo come districarsi nelle proprie contraddizioni, resta in silenzio, sperando che la contestazione finisca al più presto.
Non hanno nulla da eccepire la segretaria della Funzione pubblica, Gianna Serena Franzè e l’operatore ecologico, delegato sindacale, Antonio Tizzani?
La “combattiva” segretaria provinciale, Rosita Galdiero, che afferma sempre di battersi per il rispetto dei diritti dei lavoratori e, della tanto agognata, legalità, legge le critiche a suo sindacato o, essendo stata troppo indaffarata a preparare la storica figuraccia, a livello nazionale, rimediata con la ministra Fedeli, che in fortissima polemica con la Cgil ha abbandonato il convegno sulla scuola, non è a conoscenza della problematica?
Ovvero, anche per lei è tutto normale?
L’immagine della Cgil è in caduta libera: Una figuraccia dopo l’altra! Intanto, il settimo livello, sentendosi giustamente defraudato e leso nei suoi legittimi diritti, non ha preso bene la incredibile decisione e, senza perdere alcun tempo, si sta muovendo molto per farli rispettare.
Creando fortissime fibrillazioni in alto loco regionale.
Altra importante notizia: sempre domani, si svolgerà in Regione una riunione con all’ordine del giorno proprio le nomine anomale nella nostra provincia.
Riunione chiesta da molti sindacati napoletani che, diversamente della Cgil sannita, ritengono inaccettabile tutta l’operazione.
Per questo hanno anche sottoscritto un documento che la contesta. Ancora una notizia: al sindacato Uil di Benevento, a cui il direttore del progetto regionale, Isidoro Perrotta, aveva concesso, per venerdì 20, un incontro proprio per discutere delle nomine, gli è stato improvvisamente negato.
La denuncia pubblica delle nomine anomale, rimbalzata a Napoli in tempo reale, ha fatto diventare l’abnorme operazione una patata troppo bollente.
E’ sfuggita di mano al povero direttore e non sa più come gestirla. Ricordo che questo progetto è stato finanziato con svariati milioni di risorse pubbliche.
L’azione pubblica, con la quale un gruppo di lavoratori sta rivendicando trasparenza, “stranamente” inizia ad innervosire più persone e pure alcuni non accorti sindacalisti.
Consapevoli dell’importanza dell’azione intrapresa, in termini di legalità e moralità, preso anche atto del silenzio-assenso di alcuni, perché fortemente coinvolti, i lavoratori hanno deciso investire della anomala vicenda la presidente della Commissione Regionale sulla Trasparenza.
Vediamo se qualcuno è talmente potente da essere capace di chiudere anche questo canale democratico, impedendo un confronto su fatti concreti e poco edificanti.
Questa, però, è bene sottolinearlo, non è l’ultima strada che intendono percorrere questi lavoratori per chiarire una vicenda poco digeribile, trattandosi di interessata e cattiva gestione di soldi pubblici.
Si ringraziano, infine, ancora una volta, le testate giornalistiche che da anni, con grande correttezza professionale, seguono, svolgendo opera meritoria e insostituibile, una vicenda tanto ingarbugliata e incredibile, da lasciare ogni volta sconcertati e basiti.
Che, purtroppo, continua ad esprimersi a questi beceri livelli solo nella nostra sempre più moralmente compromessa provincia.
Povera legalità, in quali ipocrite mani sei finita!”
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