
Giornata di riflessione per tutte le parti coinvolte nell’ emergenza scuole. Sul tavolo il ventaglio di ipotesi avanzate per una soluzione alla vicenda del Liceo Scientifico Mancini. Proposte che potrebbero diventare definitive se ci sarà la collaborazione degli altri istituti superiori passando per il parere dei Consigli d’Istituto.
Le 58 classi del liceo sequestrato dovrebbero essere, lo ricordiamo,il Dorso, il Rossi Doria e il Marone. Scuole tutte concentrate tra Via Vallone dei Lupi e Via Morelli e Silvati e quindi idonee anche alle necessità degli insegnanti dello scientifico che dovranno muoversi con una certa rapidità per raggiungere le sezioni a cui sono assegnati.
“Spero si creino le condizioni necessarie per garantire a tutti il ritorno a scuola lunedì prossimo, credo sia l’auspicio di tutti, soprattutto di quei ragazzi che da oltre due settimane non frequentano la scuola.” – ha ribadito il presidente della Provincia Domenico Gambacorta. Un appello rivolto a quanti sono coinvolti in una fase così delicata e difficile per la popolazione scolastica della città di Avellino.” Sinceramente – ha ammesso- la chiusura del Mancini non me l’aspettavo. Ad inizio anno siamo intervenuti prontamente sulla palestra chiudendola”.
Gambacorta si è difeso anche dalle accuse dei genitori che ritengono che si sia mosso in ritardo rispetto, invece, a quanto è accaduto al Liceo d’arte lo scorso anno.
“Le condizioni rispetto allo scorso anno sono cambiate – ha proseguito il presidente della Provincia -Quest’anno siamo qui a fronteggiare la chiusura di ben tre scuole”
Insomma la tensione sembra destinata a salire ed è da escludere l’ipotesi, pure avanzata al tavolo della Provincia, di una sede provata presso cui allocare le 58 classi del Mancini e per la quale l’Ente dovrà accollarsi le spese del fitto.
Tutto questo in attesa anche del pronunciamento del Tribunale del Riesame previsto per domani, venerdì 17 novembre sul ricorso presentato dalla Provincia contro il sequestro preventivo. In caso di vittoria la Provincia dovrebbe ritornare in possesso dell’edificio scolastico di Via de Concilii, in caso contrario invece come conseguenza immediata ci potrebbe essere la chiusura anche della scuola media Solimena. A quel punto i 760 studenti dovrebbero essere trasferiti in blocco presso l’Enrico Cocchia, altra scuola media che si trova in Via Tuoro Cappuccini. Ipotesi che è già stata considerata. Ci sarebbero stati contatti tra il provveditorato e il dirigente della Cocchia e anche in quel caso scatterebbero le turnazioni.
Intanto, sempre per stare alla Solimena, da oggi gli alunni potranno uscire da scuola al termine dell’orario stabilito, da soli. Infatti, grazie ad una nuova disposizione ministeriale, non sarà più in vigore il provvedimento che la dirigente aveva disposto e con il quale obbligava i genitori a presentarsi all’uscita per riprendere i figli che venivano consegnati direttamente dalla dirigente che faceva l’appello nominale e poi consentiva all’alunno di lasciare la scuola. Un provvedimento che che da lunedì aveva fatto crescere un diffuso malcontento tra i genitori, molti dei quali sono stati constretti a ricorrere ai permessi dagli uffici presso cui lavorano non avendo la possibiltà di poter delegare altri adulti del proporio nucleo familiare.
Fortunatamewnte la disposizione è stata revocata dalla dirigente Carbone a seguito dell’approvazione dell’emendemento che ripritina, da questa mattina, l’uscita delle classi alle ore 13.10 secondo le modalità di sempre. E dopo l’annuncio sempre sulla chat dei genitori la dirigente della Solimena ha comunicato che i genitori sarebbero stati dotati di una nuova richiesta per consentire l’uscita autonoma dall’edificio scolastico, secondo le disposizioni vigenti in materia di vigilanza sui minori.
Davvero singolare la parte delle premesse nella quale vengono indicate tre condizioni fondamentali che attestino la capacità del minore ad allontanarsi dalla scuola da solo e che sono in capo al genitore che deve dichiarare di avere:
adeguatamente istruito la/il medesima/o alunna/o sul percorso e le cautele da seguire per raggiungere l’abitazione o il luogo da me indicato; che il bambino/a correntemente si sposta autonomamente nel contesto urbano senza esser mai incorso/a in incidenti o problemi; che il bambino/a ha manifestato maturità psicologica, autonomia e capacità di evitare situazioni a
rischio. Pertanto solo in presenza delle tre condizioni la mamma o il papà possono chiedere l’uscita autonoma della/o alunna/o dalla scuola al termine giornaliero delle lezioni e per le attività: – progetti in orario extracurricolare. Questa volta la richiesta ha durata triennale e la scuola viene contestualmente sollevata da ogni responsabilità.
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