
Cosa ha fatto il governo per la messa in sicurezza dei fiumi nel Sannio dopo l’alluvione del 2015? E quali iniziative sono state assunte per fronteggiare i danni subiti dalla popolazione?
Sono i quesiti che il Movimento Cinque Stelle, attraverso il parlamentare irpino Carlo Sibilia, ha posto al presidente del Consiglio Paolo Gentloni e al ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti, mediante la presentazione di una interrogazione a risposta scritta, depositata a Montecitorio la scorsa settimana.
In particolare, il deputato a cinque stelle si è soffermato sulla protesta dei residenti di contrada Pantano che nelle scorse settimane hanno lanciato un appello alle istituzioni in merito alla messa in sicurezza della piana di confluenza tra i fiumi Calore e Sabato.
Carlo Sibilia, con la sua interrogazione, ha ricordato pure che nell’aprile del 2016 era stata lanciata l’idea di riunire alcune imprese private in un consorzio che avrebbe realizzato i progetti redatti dagli enti per ripulire dai detriti il greto del fiume Calore e mettere così in sicurezza le aste fluviali,
“Ebbene, – evidenzia il parlamentare del M5S – di quel progetto non se ne è più parlato”,
Anche da qui, la richiesta di chiarimenti inoltrata a Gentiloni e Galletti.
“Quali attività – si legge nelle conclusioni dell’atto parlamentare – il Governo ha messo in campo per fronteggiare i danni subiti dalle popolazione del beneventano a causa dell’alluvione del 2015 e quali iniziative intende porre in essere, per quanto di competenza, per garantire la sicurezza della piana di confluenza tra i fiumi Calore e Sabato attraverso un serio progetto di pulizia e manutenzione degli alvei al fine di evitare le esondazioni nel periodo delle abbondanti piogge invernali?”.