Arpaise, un cammino trionfale: le pagelle della stagione

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Benevento – La stagione dell’Arpaise si è chiusa in maniera trionfale. La formazione guidata da Francesco Giangregorio ha vinto il girone A di Terza Categoria, ottenendo la promozione diretta in Seconda. Una bella soddisfazione per il team del presidente Riccardo Pulcinaro, la cui annata viene ripercorsa nelle pagelle stilate da chi ha seguito da dentro e da vicino (il nome è top secret) e le sorti dell’Arpaise.

Stefano Bovio: si dice che il portiere sia mezza squadra e lui la interpreta alla lettera. Inizia la stagione ad altissimi livelli esibendosi in parate da urlo. Nella partita di Bonea si concede il lusso di smanacciare il pallone nella sua rete e da lì conquista l’appellativo di “La mano de Bonea”. Nel girone di ritorno concede poco o nulla a chiunque provi a fargli gol. Nonostante il fisico da urlo inizi ad abbandonarlo, la serranda è abbassata. Chiuso per ferie, ci vediamo in Seconda. Voto 10: “Honor los bomberos”;

Paolo Romano: quando viene chiamato in causa risponde sempre presente, mettendo in apprensione l’intera comunità. Quando arrivano palloni dalle sue parti piovono preghiere che sembra di essere a Lourdes. Il buon Paoletto, però, non ha mai subito gol per demerito suo. Sempre pronto ad aiutare i compagni e a incitarli nei momenti difficili. Voto 8: “Ave Maria”;

Antonio Calandro: elegante, intelligente e pulito, forse troppo per questa categoria. Quando c’è da randellare, tuttavia, non si tira indietro. Uno dei miglior difensori della categoria, senza alcun dubbio. Voto 10: “Chic”;

Antonio Pulcinaro: al contrario del suo omonimo tecnica zero, eleganza cercasi, intelligenza homo sapiens ma dalle sue parti è difficile passare. E’ il classico centrale “palla o avversario”. Al posto delle scarpette indossa le pale che utilizza in pizzeria e quando porta palla per più di due secondi il mister ai appella a Padre Amorth. Serietà, attaccamento, cuore, grinta e polmoni. Voto 10: “Hannibal”;

Marco Pepe: a guardarlo sembra un praticante dell’isis, testa rasata e barba folta. In realtà è un ragazzo d’oro e molto sensibile, si capisce quando scoppia in lacrime dopo il rigore molto dubbio sancisce la sconfitta di Sant’Angelo. Quando decide di aprire il turbo spazza via tutti, è l’arma in più sulla corsia destra dello scacchiere di Giangregorio. Corre e a tratti sforna assist: il treno per la Seconda è in arrivo! Voto 10: “Freccia rossa”;

Riccardo Fiorile: gioca solo il girone d’andata, poi per motivi lavorativi è costretto ad alzare bandiera bianca. Mai una parola fuori posto, quando gioca dimostra di essere di ben altre categorie. Peccato non abbia portato a termine la regular season. Voto 7: “Mapei”;

Salvatore Zezza: avvio di campionato timido per il biondo terzino, cresce di mese in mese fino a diventare quasi inamovibile nell’undici di partenza. Tocca la palla come un ballerino tocca la sua compagna in un saggio di fine anno, ed è proprio a fine anno che si regala la gioia del gol nella partita che vale la promozione. Voto 9: “Kledi Kadiu”;

Silvio Pignatiello: nella sua mente scorrono sempre le immagini del 30 aprile 2017, apparendo come un film horror. La sua voglia di riscatto è tanta, lo si evince nella gara di Frasso quando, nel finale, si concede qualche parola di troppo nei confronti del direttore di gara. Viene graziato e capisce che l’Arpaise ha bisogno di lui e della sua fame di vittoria. Leader della squadra, in difesa, insieme ai suoi colleghi, erigono il muro meno perforato del campionato! Voto 10: “Anema  e core”;

Mario Russo: due allenamenti, due amichevoli e stagione finita! Il povero Mario incappa in un brutto infortunio che lo tiene lontano dal campo per l’intera annata. Sempre presente alle partite ma scambia la gara casalinga con il Frasso per il giorno della sua comunione, facendosi scattare 250 foto dal povero Augusto Serino. Voto 6.5: “Ritenta sarai più fortunato”;

Italo Pignatiello: il capitano ha l’obbligo di trascinare i suoi e portarli via da una categoria che non gli compete. Un brutto infortunio lo tiene fuori dai giochi per un bel po’ ma lui, da vero condottiero, fa di tutto per tornare al più presto possibile. Alla quinta di ritorno è già in campo nello scontro con il Bonea e si regala la gioia del gol nella trasferta di Foglianise, apponendo la parola fine sul match e sulla stagione! Voto 10:Jack Sparrow”;

Marcello Panaggio: il dj tutto mancino al quale, ogni allenamento, i suoi compagni chiedono di togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali e lui non li delude mai. Poco spazio in campo ma quando indossa la 10 “PaBaggio” estrae dal cilindro un gol da far stropicciare gli occhi. Voto 8: “Genio incompreso”;

Marco Biele: il buon Marchino non ha la forma smagliante degli anni migliori ma è dotato d’intelligenza calcistica e senso della posizione da far invidia a chiunque. E’ il compagno di squadra che tutti vorrebbero: professionalità e umiltà. Ha giocato in categorie superiori e si vede. Gol pesante in casa del Città Caudina, realizza il 2 a 1 che da il là alla cavalcata trionfale! Voto 10: “Indispensabile”;

Marco Marca: poco utilizzato dal mister ma per lui non è un problema. Quando viene chiamato in causa non si tira mai indietro, sfiorando l’eurogol contro il Dugenta. Voto 8: “Il gruppo prima di tutto”;

Raffaele Manzo: metronomo del centrocampo, la luce (un po’ fulminata) dell’Arpaise. A tratti svogliato e irritante ma quando decide di salire in cattedra dimostra di avere qualità e sopratutto personalità per ricoprire uno dei ruoli più delicati! Voto 10: “Faro”;

Emilio Maio: il “Merkel del Sannio” entra subito bene in rosa. Viene utilizzato spesso nella ripresa ma poi, all’improvviso, sparisce e nessuno ha più sue notizie. Voto 6.5: “A.A.A. Cercasi”;

Diego Bosco: corre a destra e a manca, su e giù, attacca e difende. Lo trovi praticamente ovunque. Sigla le prime due reti stagionali dell’Arpaise e chiude la stagione con un gol spettacolare. Avrebbe potuto dare molto di più, purtroppo anche lui è stato lontano dal campo a causa di un piccolo intervento “alle parti basse”! Voto 10: “Flipper”;

Nicola Sasso: lasciato fuori rosa per impegni personali, Giangregorio lo richiama agli ordini con il mercato di riparazione e l’esperto Sasso risponde “Comandi!”. Uno come lui in mezzo al campo serve sempre, fa legna e gioco senza distinzioni. Voto 9: “Una vita da mediano”;

Biagio Mazzeo: “Ci sono gare in cui esce dal campo e nessuno lo ha notato ma quando è in palla non lo fermi. Tecnica sopraffina e visione di gioco da vendere. Voto 9: “Può fare di più ma non si impegna”;

Felice De Matteo: pronti via, segna gol a raffica. Destro, sinistro, testa: non vuole sapere niente. Tutti i palloni   che passano dalle sue parti li trasforma in gol. Poi cala per colpa dello studio della lingua spagnola  che gli impedisce di allenarsi. Smette di fare gol ma inizia a sfornare assist a non finire e quando alza il ritmo risulta imprendibile! Voto 9: “El Niño”;

Paolo Zollo: alti e bassi ma grazie alla sua esperienza riesce spesso a togliere le castagne dal fuoco con gol pesanti, come quello del 2 a 2 nella trasferta di Bonea! Voto 9: “Stellone”;

Romeo Giangregorio: il baby della squadra, solo per i dati anagrafici però perché spesso e volentieri il mister lo getta nella mischia. Rapido, tecnico e forse troppo lezioso. Va comunque in doppia cifra, senza soffrire la pressione dei suoi compagni di reparto che lo “bullizzano” in ogni occasione. Voto 9: “Golden boy”;

Roberto Diodato: arriva a campionato in corso e il suo ingaggio coincide con la sconfitta casalinga contro il Sant’Angelo. Da lì a fine campionato, il gemello fa capire a tutti di cosa è capace: corsa, numeri e gol a grappoli! Voto 10: “Prova a prendermi!”;

Pierpaolo Martone: nonostante gli impegni e nonostante i chilometri, decide di rimettere gli scarpini. Vero uomo squadra e trascinatore in determinate partite. Conclude la stagione con 19 centri e con lo scettro di capocannoniere del girone. Voto 10: “Re leone”.

Francesco Giangregorio: esordio da mister, giovane ma con idee chiare. La società lo chiama e lui ha un solo obiettivo: vincere creando una squadra a sua immagine e somiglianza, cattiva e con fame di vittoria. Si lavora sodo quando bisogna farlo, si ride e si scherza fuori dal campo. Chiamato in causa in alcuni match, si dimostra ancora uno dei miglior centrocampisti in circolazione. I dati parlano chiaro: miglior attacco, miglior difesa e obiettivo raggiunto! Voto 10: “Asso pigliatutto”;

Domenico Pignatiello: per tutti l’avvocato, un punto di riferimento. Si narra che ancora oggi avverte l’ansia pre partita. Gente come lui, in questo sport, non può fare altro che bene. Sempre presente sulla panchina, sempre a disposizione della squadra. Voto 10: “Tachicardia”;

Pietro De Fazio: irriducibile, ovunque presente, in casa e in trasferta ovunque giochi la squadra del suo paese. Coreografia e fuochi pirotecnici di altissimo livello. Esempio di attaccamento! Voto 10: “Arpapietro”;

Paolo Borreca: dirigente, accompagnatore, medico sociale e nella sgambata finale si trasforma in esterno d’attacco. Anche lui presente sulla panchina in ogni partita della squadra, pronto ad incitare! Voto 10: “Tutto fare”;

Riccardo Pulcinaro: il presidente da anni, con passione e amore verso questo sport e verso il suo paese, cerca di dare e darsi gioie. Dopo cinque anni di dirigenza, corona questo sogno. Una persona con la sua passione merita questo e tanto altro. Voto 10: “Portaci in Europa”;

Mario Russo: a scuola avrebbe preso note del tipo “l’alunno Russo, nonostante i continui richiami, continua a disturbare la lezione”. Tra le sue vittime preferite ci sono i vari Panaggio, Pignatiello (in arte “A castagna” o “Bonucci”) e Pulcinaro. In ogni partita sugli spalti è più snervante di una zanzara, ma si dimostra un vero uomo spogliatoio. Voto 10: “Talismano”.

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