
Benevento – L’intenzione è chiara. Adolfo Gaich è arrivato a Benevento per non rimanerci appena sei mesi. Il primo passo da compiere è raggiungere l’obiettivo di squadra, vale a dire la salvezza in serie A. Poi si passerà alla fase due, estendere il prestito fino a giugno 2022 facendo valere gli accordi stipulati a gennaio con il CSKA Mosca. Solo al termine della prossima annata la Strega sarà chiamata a mettere mano al portafoglio, versando eventualmente 11 milioni di euro nelle casse del club russo per assicurarsi il cartellino dell’attaccante della Nazionale Argentina Under 23.
Un atto che, dopo soli tre mesi, appare una formalità per il club del presidente Oreste Vigorito. L’impatto con l’Italia da parte del gigante di Bengolea è stato positivo. Due le reti messe a segno, entrambe in trasferta: il ghiaccio rotto al “Picco” di La Spezia e il marchio a fuoco impresso sull’impresa allo “Stadium” contro la Juventus. Il gol contro la Vecchia Signora ha acceso i riflettori su Gaich, a segno subito dopo con la Nazionale nella prima delle due sfide ravvicinate con il Giappone.
Una scommessa vinta da parte di Pasquale Foggia. Il direttore sportivo della Strega si coccola il pupillo cresciuto nel vivaio del San Lorenzo, sfregandosi le mani pensando alla possibilità di averlo in rosa anche il prossimo anno e a una eventuale cessione futura.
Il valore del classe 1999, nel frattempo, ha già iniziato a lievitare. Il portale transfermarkt è fermo a una valutazione di 9 milioni di euro aggiornata lo scorso mese di dicembre. Una stima che andrà rivista al rialzo e ad alzare il tiro è stata la Gazzetta dello Sport, scrivendo di un valore balzato a 15 milioni in pochi mesi.
L’aria di Benevento sembra aver rigenerato l’attaccante che si era smarrito nella fredda Russia. La continua, e auspicabile, crescita potrebbe rimpinguare un domani le casse societarie del Benevento che si ritrova tra le mani un gioiello sul quale diverse big (Inter e Milan in testa) hanno già iniziato a posare lo sguardo. Un investimento tecnico e dal sapore di plusvalenza.