
Può mai un cieco scrivere un testamento? Ad Ariano Irpino pare che sia accaduto. E la cosa ha attirato l’attenzione di Angela Cappetta de “Il fatto quotidiano” che nell’edizione odierna ha dato spazio alla curiosa notizia. La storia ha per protagonisti due nonni, venuti a mancare da qualche anno, che hanno lasciato una ricca eredità (un centinaio di migliaia di euro), dopo anni di duro lavoro passati a coltivare le proprie terre, ai due nipoti: una bambina di dieci anni ed il fratello, studente trentenne.
L’uomo è scomparso nel 2009, la moglie circa quattro anni dopo e l’eredità lasciata ai figli era molto corposa: tante terre, tra queste anche un terreno di proprietà dell’Arciconfraternita del Pellegrini, non edificabile ma ricco di piante ed ulivi (valore di circa 50.000 euro). All’apparenza tutto nella norma, con una sola particolarità: l’anziano era affetto da cecità assoluta, come certificato dalla commissione medica dell’Asl di Avellino (maggio 2010). La moglie non stava molto meglio: poliartrosi deformante alle mani, in pratica riusciva a malapena a reggere le posate e poco altro. Il testamento olografo del nonno è datato 2006, quello della nonna, sei mesi prima di morire, depositato dalla nuora.
Questa successione di date insospettisce uno dei familiari che sporge denuncia. Nel 2015 la Procura di Benevento apre le indagini, la nuora viene indagata per falsità in testamento olografo, il confronto tra le due grafie non lascia dubbi: tremante e illeggibile assomiglia più ad uno scarabocchio la firma ai documenti dell’Asl, mentre “troppo” comprensibile è quella dei testamenti. Il pm di Benevento, Maria Amalia Capitanio, ha archiviato il caso il 27 aprile scorso “per infondatezza della notizia criminis”, ritenendo deboli gli elementi dell’accusa.
Il ragionamento del pm è il seguente: l’anziano era si cieco ma “autonomo nei movimenti”, quindi avrebbe potuto scrivere, mentre sua moglie avrebbe potuto tenere in mano una penna; il caso va così in archivio senza senza far cenno a documenti Asl e patologie varie (analfabetismo, cecità). Il denunciante non molla e ha fatto opposizione all’archiviazione, firmando (in maniera leggibile) il ricorso alla sentenza.
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