Benevento – Il titolare del bar “Cafè Le Trou“, Umberto Giantomasi, ha donato stamani all’Azienda Ospedaliera “San Pio” un suo quadro. L’opera, consegnata nelle mani del Direttore generale dell’Azienda Mario Ferrante, rappresenta un angelo, una sorta di entità soprannaturale, con un chiaro riferimento al lavoro che stanno svolgendo in questo periodo gli operatori sanitari in tempo di Covid 19. Il titolare dell’esercizio commerciale coltiva una chiara passione per la pittura e ha voluto così testimoniare il suo sentimento di gratitudine nei confronti di chi sta rischiando la vita in prima persona.
Sfruttando l’occasione, abbiamo scambiato delle chiacchiere con lo stesso Umberto Giantomasi, parlando della difficile situazione che sta vivendo l’economia in questo periodo. Il proprietario del “Cafè Le Trou” si è detto d’accordo con la stragrande maggioranza dei colleghi sanniti: le misure del Governo per quanto riguarda la Fase 2 non lo soddisfano affatto.
“Penso che molte partite Iva spariranno“, ha detto rispondendo alle nostre domande. ” La prima fase è stata un disastro da parte del Governo. Se avessero dato un sostegno a fondo perduto a tutti i commercianti per affrontare questi due mesi di chiusura, si sarebbe affrontata la situazione nella giusta maniera. In questa fase, invece, non abbiamo potuto apprezzare quanto il Governo Conte stia facendo per consentire la ripresa delle attività commerciali. Non si possono accettare queste restrizioni, non sapendo bene dopo cosa accadrà. Se il Governo avesse voluto aiutare gli esercizi commerciali e le partite Iva avrebbe fatto prevenire subito le risorse promesse. Vedo tanta incertezza su questo punto. La task force istituita non ha prodotti risultati concreti ma solo tanti decreti “.
Consegne a domicilio e servizio d’asporto non convincono affatto: “Dovremo ripartire ma non si sa quando. Adesso si parla del 1° giugno. Portare in giro 10 caffè con le spese da affrontare, non ne vale onestamente la pena. Riaprire adesso sarebbe tutto inutile, comporterebbe solo spese, senza contare i protocolli sanitari da effettuare. Ora è tutto rimandato al mese prossimo. Non nascondo che per noi è stata una botta tremenda. Aspettiamo la riapertura, anche con meno risorse, sperando di ripartire al più presto“.
Da Pescara, nel frattempo, è rimbalzata una proposta: “Per ripartire più tavoli all’aperto e niente tassa sul suolo pubblico”. A lanciarla Cristian Summa, proprietario di due ristoranti. “E’ una idea buona e praticabile”, ha commentato Umberto Giantomasi, “d’altra parte vorrei ricordare che noi abbiamo già i dehors, per i quali abbiamo pagato la relativa tassa di occupazione di suolo pubblico per tutto l’anno. Il sindaco Mastella avrebbe assicurato di non farla versare per questo 2020, ma noi già lo abbiamo fatto. Forse per il 2021 verrà concesso di non pagarla, a compensazione di quanto già versato. Spero che il primo cittadino ufficializzi questa decisione con un comunicato ufficiale”.