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Ferrante, i timori per la Fase 2 e la strategia del San Pio: “Puntiamo sui tamponi”

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Benevento – “I test sierologici li trovo utili, ma noi siamo più orientati sui tamponi. Abbiamo la possibilità di portarne a termine ogni giorno 115 e quindi continueremo su questa strada”. Il direttore generale Mario Ferrante, ha parlato degli sviluppi registrati all’ospedale San Pio in merito all’infezione da Coronavirus.

L’occasione è stata offerta dall’evento che ha sancito la donazione di un quadro alla struttura ospedaliera da parte di un esercente commerciale del centro storico.  Il direttore ha annunciato che al momento, sono occupati dai pazienti Covid 67 posti, la metà di quelli disponibili nel reparto creato per fronteggiare l’emergenza.

Ferrante si è detto preoccupato della Fase 2, o meglio della gestione dell’uscita dall’emergenza che il Paese è inevitabilmente chiamato ad affrontare. “Se gestiamo male questo momento, corriamo il serio rischio di veder risalire la curva dei contagi e gli effetti sarebbero devastanti. Occorre il massimo senso di responsabilità da parte di tutti i cittadini. Dobbiamo avere pazienza tutti e non abbassare la guardia per non vanificare il lavoro e i sacrifici messi in campo nei giorni scorsi dall’inizio della pandemia. La struttura ospedaliera ha retto nel momento più critico registrato, ora dobbiamo essere prudenti e imparare a convivere con il virus. Sarà secondo me una fase  lunga, dilatata, da affrontare rispettando il distanziamento sociale, indossando le mascherine e osservando le giuste precauzioni per adottare un nuovo stile di vita. Questo è il futuro, altrimenti si tornerà indietro”.

Il futuro del reparto appositamente realizzato è quindi scontato: “Il padiglione Santa Teresa destinato come area Covid resterà  anche nei prossimi mesi. La fase 2  è nebulosa e non sappiamo che succederà, perciò l’area Covid sarà sempre attiva. Non sarà dismessa  fino a quando non avremo la tranquillità di aver messo alle spalle questa pandemia”.

Sulla gestione delle altre attività all’interno dell’ospedale, Ferrante ha precisato che sono stati compiuti progressi: “Le altre attività le stiamo ricollocando per ripartire nell’ordinarietà in altri padiglioni del nosocomio. Oggi a chi viene ricoverato in urgenza, facciamo il test d’ingresso, questo crea una barriera protettiva. Uno degli ultimi positivi voleva venire qui ad operarsi, abbiamo fatto il tampone e dunque abbiamo scoperto la positività.”
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