
Superata la prova del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, l’uscita della guida Michelin è un banco di prova importante per la ristorazione italiana e per la fortuna delle mete del turismo del gusto lungo la penisola. Perché l’assegnazione della stella muove viaggiatori internazionali che in quel pittogramma universale, una sorta di fiore detta stella in Italia macaron dai francesi, distinguono “una cucina ottima, meritevole di una tappa del viaggio” per le 329 insegne designate con una stella, “una cucina eccellente per la quale è consigliata fare una deviazione nel proprio itinerario” per i 38 ristoranti con due stelle, e “una cucina che vale un viaggio ad hoc” per le 11 Tre stelle per un totale di 378 ristoranti stellati in Italia.
“Il livello e gli standard qualitativi sono talmente elevati da registrare il più alto numero di stellati mai raggiunto in Italia” ha sottolineato Gwendal Poullenec, direttore internazionale della Guida Michelin nel dichiararsi “fiducioso per il futuro considerato il numero di giovani chef stellati in questa edizione”. Sprizza gioia sul palco lo chef campano Giuseppe Iannotti per le due stelle conferite al ristorante Krésios a Telese Terme dove gli ispettori della “rossa” hanno individuato “una cucina che sorprende per idea, studio e qualità. E un servizio molto professionale a farne giusto contorno”. Ancora più incredulo Giovanni Solofra di ristorante Tre Olivi a Paestum (Sa) che arriva alle due stelle con un salto da zero per la sua “cucina capace di sorprendere – si legge nelle motivazioni – per finezza, gusto, idea e tecnica”.
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it