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Benevento, il grido d’allarme degli infermieri: “Più protezione, più tamponi, più informazioni”

Il segretario del sindacato degli infermieri scrive una lettera aperta ai vertici di ospedale e Asl

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Riceviamo e pubblichiamo da Gaetano Simeone, dirigente provinciale di Nursing Up, il sindacato degli infermieri italiani, la sua lettera inviata al direttore generale dell’azienda ospedaliera San Pio, Mario Ferrante, e al direttore generale dell’Asl Benevento, Gennaro Volpe.

Scrive il rappresentante degli infermieri

“Gentili, sono certamente momenti difficili, particolari, “tragici” che mettono a dura prova ogni tipo di qualsivoglia organizzazione e/o decisione venga messa in atto.

Per qualche giorno ci siamo illusi di essere una delle provincie meno colpite da questo maledetto VIRUS e abbiamo “immaginato” e creduto che quanto messo in atto poteva arginare il contagio.

Abbiamo stimolato e motivato misure di contenimento del contagio con assunzione di personale sanitario (comunque poco), con acquisti di macchinari importanti, con il riorganizzare le UU.OO. e i servizi, si sono spese fiumi di parole, frasi di encomio e di elogio per tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia e di laboratori, biologi e quant’altro), ma poco, troppo poco è stato fatto a tutela del personale.

Il caso emblematico è la carenza di dispositivi di protezione idonei per il personale (autisti e infermieri) del servizio emergenza-urgenza 118 da parte delle Misericordie d’Italia che questa organizzazione sindacale ha di continuo (tutti i giorni) denunciato alle autorità competenti.

Ancora oggi, ed è molto grave, tanto personale non è dotato di idonee mascherine, tute di protezione adeguate, nessun calzare e non si effettuano manco i tamponi al personale che ha avuto contatti con colleghi e/o pazienti risultati poi contagiati.

Siamo trattati come professionisti di serie B.

E’ venuto il momento di fare chiarezza, di essere onesti con se stessi e con gli altri e non lesinare nel dare notizie ed attuare misure di sicurezza sempre più coerenti ed idonee alla reale situazione che oggi viviamo nella ns. provincia.

Pertanto chiediamo con forza:

  • dotare il personale di tutti i dispositivi di protezione possibili, idonei ed in numero sufficiente al bisogno,
  • effettuare tamponi e quant’altro al personale a forte rischio di infezione al primo allarme,
  • velocizzare le analisi dei tamponi per aver risposte nel più breve tempo possibile,
  • evitare mobilità di personale tra le UU.OO. se non per comprovate ed indifferibili esigenze di servizio (leggi P.O. di Sant’Agata de’ Goti),
  • notiziare anche sul numero di tamponi che giornalmente vengono effettuati in tutta la provincia,
  • portare a conoscenza delle organizzazioni sindacali delle decisioni che vengono prese dalle SS.LL. in merito a problematiche che interessano i lavoratori.

Confidiamo in Voi e Vi ricordiamo che il personale, nonostante non tutelato a dovere, non è indietreggiato di un centimetro”.

 

 

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