The day after, Fi si conta le ferite e Mauro prova a mediare: “Nessun caso”

Seppur con numeri decisamente inferiori rispetto al solito, Mastella è riuscito ieri mattina a portare a casa l’ok alla manovra correttiva del bilancio di palazzo Mosti. Un risultato non affatto scontato, considerati i tanti mal di pancia della vigilia. Ma non è stata una seduta indolore per la maggioranza.

Il gruppo consiliare di Forza Italia ne è uscito fuori a pezzi. Soltanto tre i voti azzurri contati dal segretario generale dell’Ente. Quelli di Mina Lombardi, Luigi Scarinzi e Vincenzo Sguera. Non ha partecipato al voto, invece, Nanni Russo. Ma soprattutto assente era Antonio Capuano, capogruppo nonostante la volontà – manifestata lo scorso maggio – di lasciare l’incarico per ragioni professionali. Le stesse che gli hanno impedito di essere presente ieri a palazzo Mosti, stando a quanto preannunciato al presidente De Minico.

La stessa informazione, però, non era stata comunicata agli altri consiglieri di Forza Italia, spiazzati e a dir poco irritati per il comportamento del loro capogruppo.

Rimettere assieme i pezzi non sarà facile. Anche perché “l’incidente” di ieri acuisce tensioni e malumori già esistenti. E da tempo. Ma l’impresa sarà comunque tentata. Armato di diplomazia, il coordinatore provinciale azzurro Domenico Mauro è pronto a confrontarsi con l’intera delegazione berlusconiana di via Annunziata (consiglieri e assessori). Era pure emersa una prima ipotesi di data per il conclave azzurro, inizialmente previsto per martedì prossimo, ma il momento della verità potrebbe slittare di qualche giorno.

E in attesa della camera caritatis, da buon pompiere, Mauro getta acqua sul fuoco delle polemiche.

“Non esiste alcun caso. Credo tantissimo in questo gruppo, che è sintesi di merito, competenze, rinnovamento ed esperienza. Sono convinto riuscirà a lavorare al meglio nell’interesse dei cittadini beneventani. Il confronto, sull’accaduto come su altre questioni, ci sarà. Quanto prima ma compatibilmente con l’impegno in atto, intenso e sacrificante, per il radicamento del partito sul territorio”.