
Il post voto alla Provincia, le dinamiche interne al Partito Democratico, le scelte compiute dall’area Zingaretti, la ricostruzione del centrosinistra.
Sono tanti i temi al centro delle riflessioni di Domenico Vessichelli, sindaco di Paduli e primo dei non eletti alla Rocca– per un pugno di voti a spuntarla è stato Pasquale Carofano – per “Sannio, Campania, Europa”, la lista del centrosinistra ‘disconosciuta’ dai vertici provinciali del Pd..
E proprio “dall’ottima affermazione” della lista parte Vessichelli per formulare gli auguri di buon lavoro a Pasquale Carofano “che rappresenterà sicuramente al meglio le istanze del territorio sannita e dell’intera lista ed area di appartenenza di cui mi pregio far parte”.
“Naturalmente – prosegue Vessichelli – rivolgo gli auguri ai tanti amici che siederanno in consiglio, a Giuseppe Ruggiero e Renato Lombardi, con i quali auspico si possa convergere, come in passato, sulle molteplici questioni territoriali e politiche provinciali”.
Un passaggio importante, quest’ultimo. Perché propedeutico alla formulazione di un auspicio: “la costituzione di un gruppo unico all’interno del Consiglio Provinciale”. Soluzione che, a dispetto delle divisioni che hanno segnato la discussione pre-voto all’interno dell’universo democrat sannita – rappresenterebbe per Vessichelli “la sintesi perfetta delle differenti anime presenti nel Partito Democratico, e l’inizio di un percorso che vada oltre ogni scissione e inasprimento di posizioni che, tutt’oggi rappresentano l’esaltazione di personalismi e guerre intestine dannose per tutti”.
“Un progetto che dovrà essere necessariamente condiviso e che trova nel pluralismo la propria forza”.
“D’altronde – dichiara ancora la fascia tricolore piddina – nuovi scenari politici caratterizzeranno i prossimi appuntamenti elettorali ed è impensabile che queste divisioni possano rafforzare le posizioni del centro sinistra”.
“Personalmente – sottolinea in tal senso Vessichelli – ritengo che un errore sicuramente commesso da parte della nostra area, sia stato quello di non trovare un accordo programmatico sin dalle primarie con l’area “Annunziata” che, avrebbe certamente rafforzato l’idea di coesione, facilitato la condivisione delle scelte future nell’ambito nel Partito Democratico e nell’immediatezza, creato differenti equilibri anche sul piano delle elezioni provinciali”.
“Del resto, – precisa – ciò sarebbe stato di facile attuazione anche alla luce della già avvenuta contaminazione, anche se occasionale e sporadica, tra le due aree”.
Quanto al futuro, Vessichelli resta convinto, “anche alla luce dei risultati ottenuti”, che il progetto politico di Zingaretti, “che trova la sua forza nel sostegno entusiasta di una intera rete di amministratori, sindaci, simpatizzanti”, debba continuare “in maniera sempre più vigoroso e regimentato nell’alveo del Partito Democratico a livello provinciale e non solo”.
Poi aggiunge: “Un percorso nel quale si cammina fianco a fianco, senza alcun privilegio di posizioni personali non condivise, che ha condotto alla elezione di rappresentanti nella competizione delle primarie e delle provinciali grazie al sostegno e lavoro di ognuno. Sarebbe riduttivo e non veritiero ricondurre tutto alla strategia di un uomo solo al comando. Il nostro riferimento sono gli amministratori, gli elettori. Nessun “capo bastone”. Appare perciò errato semplificare e ridurre la querelle sviluppatasi negli ultimi mesi nel partito, riconducendola ad un regolamento di conti o ad una contrapposizione tra leader visto che la nostra area non ha leader ma militanti del Partito Democratico e oltre”.
“L’obiettivo è a tutt’oggi quello di modificare il modus operandi della dirigenza, per nulla condivisibile, apportando nuovi elementi di discussione e di confronto”.
“Il problema – dichiara ancora Vessichelli – non è mai stato quello di delegittimare un leader o la sua sostituzione. L’esperienza ci insegna che l’originale è sempre meglio della copia, che tra l’atro si sbiadisce velocemente senza lasciare alcuna traccia”.
“Auspico perciò, – conclude Domenico Vessichelli – che si continui a mantenere questa armonia e dialettica uniti, nello spirito della condivisione e della democrazia partecipata”.