
Benevento – Università del Sannio, Ospedale San Pio e Comune di Benevento lanciano una nuova campagna di test sierologici per accertare la presenza sul territorio di persone contagiate dal Covid 19.
Dopo il parziale flop di un primo tentativo, questo pomeriggio è stato presentato presso la Sala Conferenze del San Pio “ImmunoCovid”, un kit predisposto dall’Università del Sannio insieme a Sanniotech.
Alla presentazione hanno partecipato il Direttore dell’Ospedale Mario Ferrante, il Rettore Gerardo Canfora, il sindaco Clemente Mastella e il docente dell’Unisannio Pasquale Vito.
Il kit, prodotto in duemila esemplari, verrà somministrato ad altrettanti cittadini di Benevento che verranno individuati secondo criteri che però al momento non sono stati definiti o comunque resi pubblici. Il test sierologico, com’è noto, consente di individuare l’eventuale contagio e anche i tempi dello stesso a seconda del tipo di immunoglobuline che vengono rilevate al termine del processamento.
Il sindaco Mastella, prendendo la parola, ha sottolineato come questa sia una testimonianza lodevole e che possa dare maggior tranquillità e serenità ai cittadini.
“E’ un ottimo test, si tratta di una start up dell’Università per il settore di biotecnologie”, è intervenuto il Rettore Canfora, rimarcando come il prodotto sia certificato, qualificato e, soprattutto, gratuito, “è una sperimentazione di circa 2000 campioni, in modo da avere un’ampia conoscenza del fenomeno all’interno del territorio di Benevento“.
Subito dopo è stato il turno di Mario Ferrante: “Dopo il periodo del Covid, durante il quale abbiamo assicurato un’assistenza di qualità, per non sprecare tutto questo lavoro daremo massimo supporto al mondo della ricerca per garantire la giusta prevenzione”.
E’ toccato al docente Vito, con il ricercatore Gaetano Cardinale, chiudere la conferenza: “Si tratta di un kit seriologico che deve essere effettuato da personale laboratoriale. E’ diverso da altri tipi di analisi, come ad esempio i kit rapidi. Ha un approccio completamente diverso. E’ un test che ha un’elevata sensibilità, superiore al 96%. Si riuscirà quindi a individuare i pazienti che hanno contratto la malattia. Lo screening di massa è fondamentale”.
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