Ristoratori, riunione e appello alla Regione: “Protocollo sostenibile sennò è inutile riaprire”

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Benevento – Esigono garanzie e certezze. I ristoratori sono ancora molto scettici sulla possibile apertura del prossimo 18 maggio dei ristoranti e bar dopo oltre due mesi di chiusura forzata causa Coronavirus.

Le restrizioni e le prescrizioni che si pensa che le autorità esigano per consentire di servire i clienti in condizioni di sicurezza e al fine di prevenire i contagi sono troppe e sono troppe ardue.

Gli operatori si sono ritrovati questo pomeriggio presso l’Una Hotel il Mulino per discutere sul da farsi. La delegazione degli operatori si è riunita sotto la sigla “Emergenza Ristorazione Benevento” per capire come sarà il loro futuro, aspettano risposte dalla Regione Campania. Che però ancora tace. 

Antonio Callea del ristorante “Cocotte” ha sottolineato:  “Noi vogliamo tornare a lavorare ma in condizioni di sicurezza  e con un equilibrio economico-finanziario necessario. Noi non abbiamo proprio idea di quanto potrà durare la fase 2 e quindi i tempi dovranno essere sostenibili e trovare le giuste misure. Chiediamo equilibrio per la condizione di sicurezza e sanitaria, ma anche per pensare all’aspetto economico, finanziario e gestionale dell’azienda del ristoratore”.

Gli operatori tutti, ha proseguito il ristoratore, attendono risposte dalla Regione Campania: “Abbiamo chiesto un tavolo tecnico alla Regione ma non abbiamo avuto ancora risposte. Le proposte di alcuni chef che sono i Consiglieri del Presidente della Regione non sono del tutte condivise. Occorre trovare un sistema perchè si possa far accomodare un numero sufficiente di clientela nei locali altrimenti non si sarà proprio in grado di aprire. Le misure che sono allo studio non sono sufficienti  per rendere sostenibili le attività”.

Quindi ha aggiunto: “Non abbiamo certezze e siamo a pochi giorni dalla possibile aperture. La Regione non ha chiarito ancora nulla e non ha emanato nulla. Ogni Regione dovrebbe essere autonoma. Noi vorremmo discuterne nel dettaglio per arrivare ad un sistema che possa far sedere e poter mangiare ad un metro di distanza. Ma attualmente leggo di proposte che farebbero sedere attorno ad un tavolo solo persone dello stesso nucleo familiare. E’ una misura prudenziale per evitare il diffondersi del virus però in alcune aree del Paese il virus è quasi scomparso quindi lo riteniamo eccessivo. Ad esempio due fidanzati non possono mangiare allo stesso tavolo”.

Infine il ristoratore ha parlato anche della proposta del Comune di Benevento di concedere la possibilità di tavolini all’esterno. Ma l’iniziativa creerebbe disuguaglianze: “Eì una misura che può aiutare ma non dà un vantaggio per tutte le attività. Si creerebbe una concorrenza sleale tra le singole attività e riteniamo che non sarebbero comunque sufficienti”.

 

 

 

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