Niente “Gas” alla Rocca: salta l’intesa istituzionale e il cerino torna a Di Maria

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L’8 gennaio scorso (leggi qui) il ‘patto istituzionale’ per il governo della Rocca sembrava cosa fatta. Oggi, a distanza di soli sei giorni, lo scenario è nuovamente mutato. A raccontarlo, più e meglio di tante parole, è la foto scattata questo pomeriggio nella (ex) sala giunta della Provincia. Seduti al tavolo ci sono il presidente Di Maria, i consiglieri Nino Lombardi e Giuseppe Bozzuto, i tre esponenti del centrosinistra Renato Lombardi, Giuseppe Ruggiero e Pasquale Carofano. Dei quattro consiglieri del Gruppo Autonomo Sannio, come peraltro annunciato alla vigilia, nessuna traccia.

Eppure la riunione, inizialmente convocata per il 9 gennaio, si ricorderà, era stata rinviata per volontà unanime dei capigruppo. Si dovevano discutere i punti all’ordine del giorno della seduta andata deserta il 31 dicembre e iniziare il ragionamento sul bilancio dell’Ente.  Di fatto, sarebbe dovuta cominciare oggi la “nuova fase” della Provincia. L’assenza del gruppo composto da Paglia, Parisi, Mucciacciaro e Cataudo, invece, mescola ulteriormente le carte e conferma quanto già emerso nelle scorse ore: la frattura tra il numero uno della Rocca e i suoi “ex” consiglieri, ora confluiti nel Gas, è tornata ad acuirsi.

E dunque? il cerino torna nelle mani di Di Maria. Anche perché il centrosinistra, e dunque i consiglieri Pd (il capogruppo Lombardi e Ruggiero) e ‘Sannio, Campania, Europa’ (Carofano), non hanno potuto far altro che prendere atto delle defezioni. Perché la strada di una intesa istituzionale non è più percorribile, non senza il 40% del Consiglio. E di un accordo “politico” – che avrebbe quasi il sapore del ribaltone – nemmeno si è discusso.

Lo scenario più probabile, al momento, conduce a una sorta di governo di minoranza, con Di Maria chiamato a cercare consensi provvedimento su provvedimento. Una navigazione a vista, dunque. Almeno fino alla prossima virata.

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