Se esiste un campo in cui a Salvini un po’ tutti, avversari compresi, riconoscono delle capacità, questo è la comunicazione. Ma dare sfogo al profano senza sconfinare nel sacro, in quei luoghi tanto cari a Padre Pio, è impresa complicata anche per il leader della Lega. Che infatti vola basso. Meno polemico e aggressivo rispetto al solito, nei sei minuti di confronto con la stampa, l’inquilino del Viminale si concede giusto una frecciata a de Magistris e una piccola battuta, tra l’altro sollecitata dai cronisti, su Mastella (“con lui nessun rapporto e non mi manca”).
E il primo pensiero è una preghiera: per la povera Noemi in lotta tra la vita e la morte perché colpita da un proiettile e dalla follia della camorra. Ma un ministro non può limitarsi alle invocazioni. Salvini lo sa e allora rivendica i risultati, in tema di sicurezza, ottenuti da quando è operativo all’Interno: “Grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine sono stati dimezzati furti, rapine, omicidi, Sono calati gli stupri e anche gli omicidi di camorra a Napoli. La nostra parte la stiamo facendo, mi auguro che anche il sindaco pensi alla sua città e non solo ad allestire flotte per andare a raccogliere i migranti in mare”.
Ma l’attesa per le parole di Salvini, inutile negarlo, era pari a quella per conoscere l’accoglienza che gli avrebbe dedicato Pietrelcina. E nella piazza della Santissima Annunziata la platea dei fan – così come dei curiosi – aumenta con il trascorrere dei minuti. Pure l’entusiasmo tarda ad esplodere, frenato dalla solennità della cornice.
E infatti una ragazza lo nota e lo sottolinea: “Pochi applausi e neanche un coro. Di che si mettono paura?” – commenta delusa. Senza fortuna, almeno nella prima parte della mattinata, anche la caccia al selfie. Ma una volta terminata la visita spirituale – Salvini, accompagnato dal sindaco Domenico Masone e frate Giuseppe D’Onofrio, si reca prima in Chiesa e poi alla casa natale del frate cappuccino – il copione comincia a rispondere alle aspettative. Si alzano i “Matteo, Matteo”, fioccano gli applausi e il ministro indossa i panni del Capitano, lasciandosi andare ai tanto invocati auto-scatti. La felpa con la scritta “Sanniti”, preparata per essere indossata nel messaggio di saluto ai suoi sostenitori – dove ad affiancarlo c’è il coordinatore provinciale Luca Ricciardi -, però, resta piegata sulla cassa acustica.
Una stonatura, se vogliamo. L’altra giunge dal profilo facebook di Matteo Salvini. “Ora insieme agli amici di Pietralcina (Benevento) scambiando due parole in piazza” – si legge dal post del leader leghista. Poi arriva la correzione e la “A” lascia campo alla “E”. Ma è un errore abbastanza usuale. Per una prima volta.