
Riceviamo e pubblichiamo comunicato della ASD Sant’Angelo a Cupolo, compagine che milita nel campionato provinciale di terza categoria girone B, dopo i fatti accaduti ieri in occasione della trasferta, vinta 0 a 1, sul campo del Buonalbergo:
“Ancora una volta – dichiara la società santangiolese – siamo vittime di aggressioni su un campo di calcio. Era già successo quest’anno e si è ripetuto ieri a Buonalbergo. E non ci spieghiamo il perchè, quando i nostri avversari ci fanno visita sul nostro campo vengono trattati sempre con grande ospitalità. Accade questo forse perchè stiamo diventando una squadra ambiziosa per questo finale di stagione, ma a noi il risultato sportivo interessa relativamente. E aggiungiamo che se questo è il clima che si respira su certi campi, è meglio riflettere su un eventuale prosieguo del campionato, forse è meglio tirarsi indietro perchè non è questo il calcio che intendiamo noi.
Ieri a Buonalbergo si è consumata un’altra pessima pagina di sport: la nostra vittoria passa in secondo piano quando accadono cose del genere. I nostri calciatori ed il nostro portiere, colpito da schiaffi e pugni, reo di aver rallentato le operazioni di ripresa del gioco (pratica che accade su tutti i campi di gioco) ancora oggi accusa dolori al capo, un nostro giocatore è stato refertato in ospedale dopo aver subito una inspiegabile caccia all’uomo per tutta la gara, fatta di pugni allo stomaco, gomitate e calcioni.
Ad essere onesti intellettualmente, teniamo a precisare che è stato deprecabile il comportamento di alcuni giocatori del Buonalbergo, ma non dell’intera squadra che ha pensato solo a giocare a calcio, come la dirigenza, che a fine gara si è scusata con noi per il comportamento di alcuni dei loro tesserati. Ringraziamo la forza pubblica, nella fattispecie i carabinieri, che hanno limitato i danni scortandoci fino alle nostre vetture dove ci attendevano una quindicina di soggetti pronti a completare l’opera. Gli inquirenti hanno chiesto la registrazione della gara e del post in nostro possesso e sono certo sanzioneranno in nome della giustizia chi ha superato i limiti del rispetto umano. Un plauso al pubblico sugli spalti che ha sostenuto la squadra di casa senza mai eccedere, prendendo le distanze da chi, in campo, non ha affatto dato il buon esempio.
Siamo scioccati ed increduli, cerchiamo un motivo per tutto ciò che è successo ma l’unica nostra colpa, a quanto pare, è aver vinto sul campo una gara importante e condizionata dalla costante caccia all’uomo di alcuni, non tutti sia chiaro, dei loro tesserati. Crediamo nella giustizia, quella civile e non sportiva, e speriamo che faccia il suo corso e possa fare chiarezza ridando credibilità ad un gioco sempre più malato”.
ASD Sant’Angelo a Cupolo
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