Ancora una fumata nera. Con ogni probabilità, non sarà il Consiglio dei Ministri cominciato questo pomeriggio alle 15 a dare il via libera alla lista dei viceministri e dei sottosegretari che completeranno la squadra del Conte2.
La composizione del puzzle si sta rivelando impresa più complicata del previsto e a questo punto non è affatto da escludere un rinvio della chiusura agli inizi della prossima settimana.
Nel frattempo, però, come da tradizione, impazza il totonomi. E anche tra i parlamentari sanniti che hanno votato la fiducia all’esecutivo possiamo annoverare qualche spettatore interessato.
Sul fronte Pd, il destino di Umberto Del Basso De Caro è nelle mani di Graziano Delrio e Maurizio Martina, i due leader della componente cui è legato il deputato beneventano. Componente che una sua rappresentanza l’avrà, su questo non ci sono dubbi. Ma dovessero essere confermate le voci di un coinvolgimento dello stesso Martina – nelle vesti di viceministro all’Interno – e ancora di Debora Serracchiani (altro esponente di punta dell’area) è chiaro che le probabilità di rivedere De Caro sottosegretario – dopo le esperienze al Ministero delle Infrastrutture nei governi Renzi e Gentiloni – calerebbero drasticamente.
Ma la novità del giorno arriva dalla sponda “gialla” dell’alleanza Pd-M5S.
Come noto, Luigi Di Maio nei giorni scorsi ha chiesto ai componenti grillini delle varie commissioni parlamentari di stilare una cinquina di papabili viceministri e sottosegretari. Un lavoro che si sta concludendo proprio in queste ore. E stando alle voci che rimbalzano da Roma, almeno uno dei quattro parlamentari grillini eletti nel Sannio avrebbe trovato posto nelle short-list trasmesse all’attenzione dei vertici del Movimento. Si tratta di Danila De Lucia, “segnalata” dai suoi colleghi per la delega all’editoria. Scelta non dettata dal caso, visto che parliamo del settore a cui la senatrice beneventana ha dedicato buona parte del suo trascorso professionale. La De Lucia dovrà però giocarsi una partita difficilissima: l’elenco, infatti, propone anche il nome di Gianluca Vacca, uscente (era al Mibac con Bonisoli) e più che quotato. Ma per la politica è stata questa l’estate delle sorprese. E allora scendere in campo da outsider è tutt’altro che una condanna.