Home Benevento Vigorito: “Abbiamo una fissazione, passare l’esistenza in Serie A”

Vigorito: “Abbiamo una fissazione, passare l’esistenza in Serie A”

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Altro giro, altra corsa. Stasera per il Benevento c’è l’Inter, seconda forza del campionato e favorita per lo scudetto. Oreste Vigorito non si scompone, sa che alla sua squadra ha già visto fare qualche miracolo. Chissà che non possa accadere anche a San Siro, in un match sulla carta proibitivo. Il presidente giallorosso in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha sottolineato i concetti basilari del progetto dichiarando a chiare lettere la sua fissazione: “Vogliamo passare la nostra esistenza in serie A”. Parole che faranno certamente piacere ai tifosi, pronti per un’altra notte da sogno. 

“A inizio campionato se ci avessero chiesto quanti punti contavamo di avere alla fine del girone di andata ci saremmo accontentati anche di qualcosa in meno – ha dichiarato Vigorito – Diciamo che abbiamo posto le basi per una buona seconda parte di stagione, se andiamo avanti così la salvezza tranquilla che volevamo arriverà. Avremmo potuto fare qualche punto ulteriore, ma adesso inizia un altro campionato”.

Dopo il giro di boa l’appuntamento tocca l’appuntamento meno agevole: “L’Inter è una delle poche squadre ad averci dato una lezione in questo campionato. Quando ci fecero il primo gol, all’andata, noi non avevamo ancora capito che la partita era iniziata. Arrivavamo dalla vittoria esterna con la Samp, forse ci eravamo illusi. Con quella sconfitta abbiamo dovuto imparare che non eravamo diventati improvvisamente la Juventus e una volta compreso questo la Juve l’abbiamo anche fermata, così come la Lazio. Abbiamo battuto la Fiorentina, insomma ci siamo tolti qualche soddisfazione”. 

Non ci saranno tifosi, come l’ultima volta in Lombardia (due anni fa, in coppa Italia), ma il patron giallorosso non crede che sarebbe stato diverso. Anzi, pone l’accento sul calore dei tifosi beneventani: “Penso che per veder giocare noi non sarebbero venuti in ottantamila. Semmai è sul nostro campo che si respira calcio, sono i nostri ventimila che ci sono sempre e soffiano alle spalle del Benevento”.

Ieri è arrivata l’ufficialità dell’acquisto Adolfo Gaich al termine di una trattativa durata diversi mesi, stando a quanto dichiarato dallo stesso presidente: “Abbiamo un’organizzazione capillare nella ricerca di talenti. Si individua l’uomo che interessa e a quel punto entra in azione la nostra rete di osservatori, amici, collaboratori o dipendenti del club. La trattativa è durata diversi mesi, l’abbiamo condotta sott’acqua in mezzo a concorrenza belga, spagnola e italiana. L’abbiamo spuntata gtazie all’immagine del club organizzato che ci stiamo costruendo e grazie ai punti ottenuti nel girone d’andata”. 

Proprio quei risultati hanno aiutato il brand a crescere ulteriormente: “Abbiamo una fissazione vogliamo passare l’esistenza in serie A. Siamo tra le società europee maggiormente cresciute sui social negli ultimi mesi e Gaich non è l’unico che tra le varie destinazioni ha scelto noi. Siamo una società giovane che ha perso troppo tempo nelle serie minori, ora vogliamo assestarci tra i grandi. Dobbiamo ovviamente vedercela con altre realtà che hanno la stessa idea”

Di recente sono arrivati più volte i complimenti di Fabio Capello, uno degli allenatori più rinomati del calcio mondiale: “Ha ragione, il Benevento gioca da Benevento. E colpisce il fatto che quando mancano un paio di giocatori se non sai che sono stati sostituiti nemmeno te ne accorgi perché nonostante la tecnica sia diversa i subentrati giocano allo stesso modo”. 

Alla provocazione di una qualificazione europea, Vigorito risponde infine in maniera diplomatica: “Se mi ritrovassi in Europa la farei senza svenarmi, con la stessa dignità che ho sempre chiesto ai miei ragazzi. State tranquilli, ce la caveremmo bene. Mi sembra più che altro un sogno, ma i sogni non servono a niente se non si tenta di realizzarli”. 

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