
Casal di Principe (Ce) – Sedici anni di carcere sono stati richiesti dal pm Alessandro Milita nei confronti di Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista dei Casalesi condannato a vari ergastoli per diciotto omicidi di camorra, e di Aldo Fronterrè, oculista di Pavia accusato di aver prodotto falsi certificati medici in cui diagnosticava a Setola un malattia all’occhio destro, ritenuta falsa dall’accusa, che nel 2008 permise al camorrista di uscire dal carcere e di scontare gli arresti domiciliari in un’abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia, dove lavorava Fronterrè e dove il killer si sarebbe dovuto curare. Setola poi evase e diede inizio alla stagione del terrore nel Casertano, costata 18 morti e nove feriti; tra le vittime i sei ghanesi della cosiddetta strage di San Gennaro (18 settembre 2008).
Nel corso della requisitoria al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Milita ha usato parole molto dure verso Fronterrè, come già fatto nell’udienza del 29 gennaio scorso, quando affermò che era “mostruoso quello che l’oculista Aldo Fronterrè ha fatto per Setola. Ha creato i presupposti perché il killer uscisse di cella e uccidesse così tante persone nel Casertano”. Oggi il pm è stato ancora più esplicito: “senza le falsità di Fronterrè non ci sarebbero stati 18 morti e nove feriti in Italia”.
Per l’accusa Fronterrè – cui viene contestato il concorso esterno in camorra e le false attestazione con l’aggravante mafiosa – avrebbe presentato tra la fine 2006 e l’inizio del 2007 false attestazioni mediche diagnosticando a Setola una malattia all’occhio destro, un foro maculare, di cui Setola non avrebbe mai sofferto, mentre invece il camorrista soffriva effettivamente di disturbi all’occhio sinistro per un trauma subito in gioventù; la consulenza medica convinse così la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere a concedere a Setola, il 18 gennaio 2008, gli arresti domiciliari a Pavia, da cui poi fuggì. Fu catturato il 14 gennaio del 2009, e da allora è in carcere al 41bis.
“La circostanza ancora più grave – ha sottolineato Milita – è che le false certificazioni sono proseguite anche durante i processi avviati per gli omicidi di Setola. Mi riferisco al processo per la strage dei ghanesi, seguito dalle tv, in cui Fronterrè attestò, nel 2011, la ‘cecità parziale’ di Setola. Una cosa gravissima”. “Fronterrè ha violato tutte le regole del giuramento di Ippocrate” ha detto Milita che poi ha letto alcuni passi del famoso giuramento prestato dai medici. Oggi Setola era presente all’udienza, collegato in video-conferenza dal carcere di Milano-Opera. Qualche giorno fa era stato ricoverato per un problema fisico, ora superato. Si torna in aula il 12 giugno prossimo per le arringhe dei difensori dei due imputati.
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