
Caserta – Avrebbe incendiato con degli ordigni artigianali a tempo, nell’agosto 2019, oltre cento ettari di bosco nel comune di Castel Morrone, alle porte della città di Caserta, costringendo ad intervenire oltre 20 uomini di vigili del fuoco e protezione civile, due elicotteri antincendio, un Canadair e altri mezzi della Regione; e ciò per far crescere, al posto degli alberi, un prato per far pascolare le sue pecore. E’ l’accusa a carico di un pastore 67enne di Caserta, Domenico Leonetti, già sorpreso e arrestato nel 2008 per lo stesso motivo (è stato anche condannato). A Leonetti, i carabinieri forestali di Caserta hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura.
I sospetti sul pastore sono nati dopo che l’uomo, qualche tempo dopo il rogo dell’agosto scorso, è stato sorpreso con il suo gregge proprio nei pressi del punto dove avevano avuto origine le fiamme; al posto dei residui della combustione, c’era dell’erba fresca, e le sue capre, circa una dozzina, stavano pascolando. Ai militari l’uomo ha pregato di chiudere un occhio. “Mariscià, non mi inguaiate. Già mi hanno arrestato una volta, lasciatemi stare che non posso campare”; con sé aveva però una zainetto, e all’interno sono stati rinvenuti un accendino, un foglio di carta e diversi gomitoli di cotone.


Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it