
Caserta – La Guardia dei Finanza di Caserta ha denunciato dieci grossisti che avevano rifornito numerosi negozi del Casertano di dispositivi di protezione con certificazioni e marchi contraffatti, sequestrando in totale oltre un milione e cinquecentomila mascherine FFP2 o FFP3 e 565 termoscanner. I finanzieri sono partiti proprio dal sequestro di mascherine illegali in punti di vendita della provincia di Caserta, per risalire poi alla catena di approvvigionamento, individuando i fornitori all’ingrosso, spesso imprenditori che operano in settori diversi, e che con i dispositivi di sicurezza non hanno nulla a che fare. In azione i militari delle Compagnie di Caserta e Marcianise, che hanno scoperto quei grossisti che, fiutando l’affare durante la pandemia, hanno deciso di importare dalla Cina i dispositivi senza preoccuparsi della qualità e della certificazione di sicurezza, con il solo scopo di guadagnare il più possibile. Tra i grossisti individuati uno a Palma Campania; si tratta di un importatore “improvvisato” che opera nel campo dei “bed and breakfast” e nella produzione di abbigliamento. Ad Arzano è stato individuato un corriere espresso dove erano arrivati due carichi di mascherine dalla Cina. Altro fornitore all’ingrosso è stato individuato a Casoria; qui l’imprenditore si occupava di articoli di elettronica. Soltanto nell’ultimo mese, è emerso, aveva importato dalla Cina ben 300.000 mascherine che aveva poi rivenduto su tutto il territorio nazionale ed in particolare sul mercato campano.
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