Home Napoli La sfida di Silvestro: “Arzano dovrà avere un rappresentante alla regione Campania”

La sfida di Silvestro: “Arzano dovrà avere un rappresentante alla regione Campania”

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Arzano (Na) – Candidato nelle liste di Forza Italia, per le elezioni regionali in Campania l’imprenditore Francesco Silvestro, alla quarta generazione nella produzione di materassi a livello nazionale ed internazionale, mettere la sua esperienza professionale e politica a disposizione della sua regione. Un passato da socialista, passato poi a Forza Italia, Silvestro ha accettato di far parte della squadra di Silvio Berlusconi rispondendo e dando subito la sua più ampia disponibilità alle sollecitazioni giunte proprio dal quartier generale azzurro.

Quali le motivazioni della sua scelta di scendere in campo?

“Molti sono i problemi che affliggono il nostro paese. Io che ho avuto la fortuna di raggiungere un certo successo professionale, voglio lottare affinché tutti abbiano la possibilità di migliorare la loro condizione di vita. Per fare questo è necessario creare posti di lavoro, spingendo il governo centrale a porre l’attenzione sul sud. I nostri ragazzi non possono vivere senza ambizioni o sperando di trovare lavoro all’estero”.

Da circa 10 anni Arzano, sua città natale, non ha un riferimento politico regionale. Quali sono le sue idee per uscire da questa crisi?

Questa è una delle ragioni per cui mi sono candidato. Arzano ha bisogno di un riferimento regionale a cui esporre i suoi problemi e che si batta per una soluzione valida. Arzano, ma come del resto tutta la Campania, deve ritornare agli antichi splendori, come era negli anni Sessanta quando era definita la “Brianza del sud”, per le sue numerose aziende. Non dimentichiamo che i 35.000 abitanti, oggi sono abbandonati a se stessi. Le fabbriche ferme, la disoccupazione aumenta e c’è bisogno di grandi cambiamenti. Ovviamente bisogna investire e creare incentivi per le aziende ed essere al passo con i tempi e la tecnologia”.

Tutti la conoscono come imprenditore, ma sa bene che per vincere una campagna elettorale c’è bisogno di migliaia di voti. Come è messo negli altri comuni della provincia di Napoli?

“Questo è un problema che investe tutti i candidati, è chiaro che la maggior parte dei voti sono quelli della propria città, ma ciò non toglie che il mio lavoro ed il mio impegno mi portano a girare molto e posso dire quindi di essere abbastanza conosciuto. Ma questo non basta, bisogna esporre le proprie idee, i propri programmi ed io sto visitando i piccoli ed i grandi centri dove si voterà, senza interruzione di sosta“.

Nel caso di sua elezione cosa intende fare per il suo territorio e per la lotta al degrado?

Non sono alla mia prima esperienza politica, so perfettamente che sono tanti i problemi da risolvere, e non mi illudo ne’ ho la presunzione di avere una bacchetta magica e risolverli tutti, ma, se vinceremo, la nostra coalizione si batterà per trovare una rapida ed efficace soluzione al problema dei rifiuti, della sanità, del ripristino del verde, della sicurezza, della sistemazione dei profughi, degli incentivi per il sud Italia, e potrei continuare e sono convinto che in cinque anni molto si potrà fare per superare queste annose problematiche. Soprattutto credo e spero che la nostra coalizione vinca anche la prossima tornata elettorale delle comunali”.

La campagna elettorale sembra difficile, se è possibile ancora di più dopo la pandemi, resta il fatto che i cittadini a nord di Napoli sono delusi. Lei pensa di avere una ricetta?

“Io penso che non solo i cittadini a nord di Napoli siano delusi, ma un po’ tutti i campani. Le nostre città sono diventate dopo il Covid invisibili, le periferie al massimo del degrado, siamo conosciuti, anche all’estero più per Gomorra che per le tante bellezze architettoniche e naturali che abbiamo e che non sappiamo sfruttare. Siamo una regione a grande vocazione turistica, che potrebbe dare molto di più. Certo questa pandemia che ha colpito il mondo intero e che ancora sta mietendo vittime, ci ha provocato grandi danni e dolori per le perdite in termini umani, che ha fermato l’economia, che in qualche modo ci ha incattiviti come cani chiusi in gabbia, ma prima o poi finirà ed allora bisognerà essere pronti a ripartire con tutte le nostre forze per recuperare il tempo e le occasioni perdute. Io credo nel futuro e nei giovani, ma facciamo sì, con il nostro esempio che possano crederci anche loro“. 

 

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