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Botti di Capodanno 2019: a Napoli il numero più alto di feriti

Fuochi d'artificio esplodono nel cielo mentre cumuli di rifiuti sono in fiamme a Napoli poco dopo la mezzanotte, primo gennaio 2010. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate a Napoli e nei comuni dell'hinterland, per spegnere i roghi dei cumuli di rifiuti appiccati dai botti di fine anno. ANSA /CIRO FUSCO
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Napoli – I fuochi d’artificio, un modo folklorico di festeggiare il Capodanno. È molto diffusa – purtroppo – sui nostri territori e non solo, la consuetudine di celebrare l’ultimo dell’anno col lancio di petardi e botti di vario genere. Non solo una semplice gioia per brindare e festeggiare il nuovo anno: conclusi i festeggiamenti ogni anno tocca fare una triste conta, quella dei feriti.

In Campania, al momento risultano 46 feriti di cui alcuni gravemente. Il picco a Napoli e provincia ma il caso più grave è a Sant’Agata dei Goti, nel beneventano, dove una donna è stata colpita dall’esplosione di un ordigno pirotecnico e versa in gravissime condizioni. Da un primo bilancio, Napoli conferma la sua tradizione di città con il maggior numero di feriti: quest’anno 37, venti in città e diciassette in provincia. Sono 5 i feriti più gravi, tre – invece – i minori rimasti feriti, uno dei quali, un 12enne che ha subito l’amputazione di due dita della mano destra e profonde ferite alla gamba per l’esplosione di un petardo. I feriti risultano essere uno in meno rispetto allo scorso anno. 

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