
Maestro Maddaloni, mancano davvero pochi giorni alla riapertura: come si sente e cosa dirà ai Suoi allievi? ‘Sono davvero molto emozionato. Ho due fasce di allievi. Ci sono I bambini, con cui mi sono interfacciato tramite WhatsApp, e sono loro quelli che mi hanno hanno emozionato maggiormente perchè piangevano e cercavano da me un aiuto. Con loro non ho potuto fare altro che comunicare attraverso questa tecnologia, che non condivido molto ma che oggi ritengo importante perchè mi ha aiutato a far vedere ai piccoli come fare i circuiti, i movimenti con gli elastici, le flessioni e gli addominali’.
Durante la pandemia sono state le mamme di questi bambini a collegarsi con il cellulare e che, attraverso il telefonino, hanno raccontato ai propri figli quali esercizi e movimenti eseguire, gli stessi che i piccoli atleti avevano imparato in palestra. ‘C’è sempre un grande feeling con i ragazzi diversamente abili– afferma- che arrivano in palestra grazie alle Asl, anche bambini autistici che dopo un mese hanno avuto grandi miglioramenti perchè quello che pratichiamo è uno sport di contatto, che non significa ammalarsi ma vuol dire stare bene. Infatti anche dopo solo un mese le mamme arrivano, guardano la lezione e sono soddisfatte che il proprio figlio non corra da una parte all’altra e che invece si fermi e stia a sentire l’istruttore. Penso davvero – prosegue- che siano proprio questi bambini quelli che stanno soffrendo maggiormente la pandemia e che stanno risentendo maggiormente di questa mancanza di contatto all’interno di una struttura, la mancanza di essere accolti in maniera paterna dagli allenatori, perchè il tecnico di sport, al di là che sia di judo, calcio o pallacanestro, è una persona formata sulle passioni e sulle emozioni e sa bene quanto sia importante la sua figura paterna’.
La palestra di Gianni Maddaloni non insegna solo il judo ma è un luogo dove trova spazio, tra le altre cose, l’importanza della legalità. Un luogo i cui protagonisti spesso si trovano a combattere non sul tatami ma lungo le strade. Le stesse dalle quali il Maestro tenta di strappare ragazzi destinati, forse, alla criminalità. Tante le storie raccolte in questi anni, due quelle che ‘O maé ci racconta aprendo il proprio cuore. ‘La prima è legata alla figura di Maria Chiara Cesario, assistente della Asl 1 che mi portò qui 15 anni fa, dicendomi di avere un progetto di 30 euro a bambino, piccoli di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, chi sordomuto, chi non vedente, chi ipovedente, chi con la sindrome di Down. Fu un’emozione grandissima perchè entrai in contatto con bambini che riuscivano a capire determinate cose molto meglio dei cosiddetti normodotati. Specialmente i ragazzi non vedenti e quelli affetti dalla sindrome di Down sono molto affettuosi e molto diretti. Se ti devono dire che sei scarso non ci pensano due volte. Dissi a Maria Chiara che se i bambini avessero finito i soldi, e sono finiti in 1 anno, avrei voluto fare il ‘Percorso Maddaloni’ ed è in quel momento che il persorso è nato, una vera e propria accoglienza gratuita per chi voglia fare sport e che si propone di dare una mano agli ultimi. Poi questa ‘avventura’ è continuata, tant’è vero che alcuni ragazzi continuano a venire in palestra. Ricordo un giovane sordomuto, molto legato ad un altro con problemi psicologici, che era molto introverso: oggi si è sposato ed ha avuto un bambino. Sono cose che ti fanno tremare la pelle’.
A proposito di giovani, il ministro Speranza ha annunciato che potrebbe presto arrivare il vaccino per i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Chiara la posizione di Maddaloni: ‘Credo che il vaccino sia importante. Io sono classe 1956 e ricordo quelli per la poliomelite, il vaiolo e il colera. Pensiamo solo ai vaccini che si fanno ai bambini ogni anno per evitare le malattie. Dobbiamo fidarci dei nostri medici e dei nostri scienziati. Il vaccino è fondamentale, anche I ragazzi devono farlo’.
Con il maestro Maddaloni è quasi superfluo parlare di sport agonistico, troppe le medaglie vinte anche dai suoi figli. A cominciare da quella olimpica conquistata dal judoka Giuseppe Maddaloni, oro a Sidney 2000 nella categoria -73 kg. Però sui giochi olimpici di Tokyo, che rischiano seriamente di essere annullati causa Covid, Gianni Maddaloni è categorico. ‘Annullare i Giochi olimpici è assolutamente negativo. Le Olimpiadi sono un messaggio di pace. Quando si svolgevano si fermavano anche le guerre. Anzi, ritengo che i Giochi di Tokyo possano rappresentare un modo per fermare la guerra tra Israele e Palestina. Capisco che i giapponesi ora abbiano perso un po’ di interesse perchè non ci saranno pubblico locale e turisti. Mi affido, però, alla loro integrità. Il Giappone ha pregi e difetti. Uno dei pregi è che è un popolo con una sua etica professionale e giudizioso. Bisogna fare le Olimpiadi’.