
Napoli – “Continuo a pensare che sono i camorristi a dover abbandonare i luoghi, vivo blindato, protetto dai carabinieri che sono diventati la mia famiglia e non rinuncio all’impegno ed è con questo spirito che scelgo l’impegno con Ambrogio Crespi e Klaus Davi per il film ‘La Mano nera’, lavoro di stimolo e denuncia”. Così Benedetto Zoccola, testimone di Giustizia, a Napoli in occasione della Fabbrica dei Leader.
Zoccola vive sotto scorta da sette anni, è residente a Mondragone. Negli anni è stato amministratore ed ha subito diverse intimidazioni e due attentati dinamitardi di cui uno con danni irreversibili ad un occhio ed un orecchio. Da vice sindaco ha denunciato la criminalità e detto NO al pizzo.
“Dopo le attenzioni iniziali – dice Zoccola – sono rimasto solo, dopo le pacche sulle spalle il silenzio ed allora questo lavoro può e deve essere utile”. Il film intende, ha sottolineato il regista Ambrogio Crespi “dare voce a chi è costretto al silenzio e per questo si racconteranno le storie di uomini minacciati dalla mafia, eroi ‘normali’ che hanno messo in campo coraggio, impegno e determinazioni per opporsi alla criminalità organizzata. Sento, per quello che posso fare, il dovere di dare una mano”.
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